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sabato, Ottobre 12, 2024

Nel 2023 le violenze sessuali diminuiscono del 12%. Report della Polizia sui reati contro le donne

Nei primi 9 mesi di quest’anno i reati spia della violenza di genere sono stati il 12,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2022: in particolare, diminuiscono del 13% gli atti persecutori, del 12% i maltrattamenti contro familiari e conviventi e, soprattutto, del 12% le violenze sessuali. È quanto emerge da “Il punto – Il pregiudizio e la violenza contro le donne”, documento di analisi curato dal Servizio analisi criminale della direzione centrale della Polizia criminale, presentato oggi a Roma. Stalking: da gennaio a settembre gli atti persecutori (cosiddetto stalking) sono stati 12.491 a fronte dei 14.326 dell’analogo periodo dell’anno scorso: l’incidenza delle vittime donne si attesta al 74% in entrambi i periodi. Considerando il più ampio arco temporale gennaio 2021-settembre 2023, risultano sempre predominanti le vittime di genere femminile (ancora il 74%); di queste, il 96% sono maggiorenni, l’88% è di nazionalità italiana. Maltrattamenti: nei primi nove mesi del 2023 i maltrattamenti sono stati 16.599 casi a fronte dei 18.843 dello scorso anno mentre l’incidenza delle vittime di genere femminile si attesta all’ 81% in entrambi i periodi. Tra gennaio 2021 e settembre 2023, le vittime donne risultano di gran lunga le più colpite, l’82% del totale: il 93% sono maggiorenni e il 76% è di nazionalità italiana. Violenze sessuali: le violenze sessuali sono passate dai 4.909 casi dei primi 9 mesi del 2022 ai 4.341 del periodo corrispondente di quest’anno: continuano a risultare predominanti le vittime femminili, che raggiungono l’incidenza più elevata nell’ambito dei reati spia, con il 91%. Nell’arco temporale gennaio 2021-settembre 2023 le vittime donne si attestano al 91%; di queste, il 29% sono minorenni e il 78% di nazionalità italiana. Le vittime: la maggior parte delle donne vittime dei ‘reati spia’ ha un’età compresa tra 31 e 44 anni (34% nel periodo 2022 e 33% in quello 2023); seguono quelle di età compresa tra i 18 e 30 anni (22% in entrambi i periodi). La percentuale di vittime minorenni è del 9%, sia nei primi 9 mesi del 2022 che del 2023. La percentuale di vittime italiane si attesta intorno all’80% in entrambi i periodi in analisi. Tra le vittime predominano le romene, seguite da marocchine, albanesi e ucraine: quest’anno le appartenenti a queste quattro nazionalità raggiungono il 44% del totale delle vittime straniere. Gli autori: in entrambi i periodi oggetto dell’analisi, la maggior parte dei responsabili dei ‘reati spia’ ha un’età compresa tra 31 e 44 anni (il 38%) cui seguono quelli della fascia anagrafica più elevata, tra i 45 e i 54 anni (24%) e quelli tra i 18 e 30 anni (20%): gli autori minorenni si attestano al 2% mentre la percentuale di autori italiani raggiunge il 72%. Con riferimento alla cittadinanza, predominano gli autori romeni, davanti a marocchini, albanesi, tunisini e nigeriani.

Sono 109 le donne uccise dall’inizio dell’anno
Dall’inizio dell’anno al 4 dicembre in Italia sono stati commessi 303 omicidi, con 109 vittime donne, di cui 90 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 58 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il numero delle vittime di genere femminile è calato del 6% (un anno fa erano state 116) ma è salito del 5% (da 55 a 58) quello delle vittime del partner o dell’ex. In particolare, il numero degli omicidi volontari consumati nel 2022 presenta un incremento del 5% rispetto all’anno precedente, da 306 a 322; anche le vittime donne fanno registrare lo stesso aumento (+5%) passando da 120 a 126. In relazione al genere, mentre nel 2013 l’incidenza delle vittime di sesso maschile raggiungeva il 65% e quella delle vittime di sesso femminile il 35%, nell’ultimo anno in analisi (2022) le analoghe incidenze risultano rispettivamente del 61% (uomini) e del 39% (donne). Per quanto riguarda il modus operandi, nel periodo gennaio – settembre 2023, così come nell’analogo periodo del 2022, negli omicidi volontari di donne avvenuti in ambito familiare/affettivo si rivela preminente l’uso di armi improprie e/o armi bianche. In 24 casi sono state utilizzate armi da fuoco (18 casi nel periodo 2022). Seguono le lesioni/percosse (12 omicidi in entrambi gli intervalli temporali) e l’asfissia/soffocamento/strangolamento (10 casi a fronte dei 12 del periodo 2022). Analizzando l’età degli autori degli omicidi con vittime donne, nel periodo gennaio-settembre 2023, la maggior parte ha un’età compresa tra 31 e 44 anni. Nel 2023 seguono quelli della fascia d’età più elevata (45-54 anni) con il 24%, mentre raggiungono il 22% gli autori over 65. Gli autori minorenni risultano soltanto il 2% in entrambi i periodi in esame. Con riferimento alla nazionalità, emerge una netta prevalenza di quelli italiani, che si attestano intorno al 75% nel periodo 2022, ed intorno al 73% nel 2023. Un approfondimento sull’età delle donne uccise da partner o ex partner evidenzia come, negli ultimi 9 mesi, l’incidenza maggiore (28%) si registra per la fascia d’età superiore ai 65 anni. Seguono quelle di età compresa tra i 55 e i 64 anni con il 21%, mentre nel 2022 erano quelle di età compresa tra i 45 e i 54 anni (23%). Analizzando la nazionalità delle vittime appare evidente la netta prevalenza di quelle italiane, che rappresentano il 77% nel periodo 2022 e l’81% in quello 2023.

Il 17% delle vittime da revenge porn sono minorenni
Tra gennaio e settembre del 2023, rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso, i casi di revenge porn sono aumentati dell’1%, da 953 a 964: più di due su 3 le vittime donne (il 69%) e tra loro il 17% risulta minorenne e l’87% di nazionalità italiana. Se si considera il numero di reati rapportati alla popolazione residente, le regioni di maggior diffusione sono l’Umbria, la Sicilia e la Sardegna mentre Abruzzo, Basilicata e Marche sono quelle in cui l’incidenza è più bassa. Le regioni in cui, in valori assoluti, si è registrato il maggior numero di violazioni sono la Sicilia, il Lazio e la Lombardia ma in rapporto alla popolazione residente molte regioni del centro-nord registrano dati elevati e comunque al di sopra della media nazionale. I casi di “costrizione o induzione al matrimonio” non sono numerosi in assoluto ma nei primi 9 mesi di quest’anno, rispetto ai primi 9 mesi dell’anno scorso, segnano un significativo incremento del 45% (da 11 a 16 casi): dall’entrata in vigore, si sono registrati per tale fattispecie delittuosa 69 episodi: l’88% delle vittime è di genere femminile; di queste, il 33% è minorenne e il 65% risulta di nazionalità straniera. Sempre nei primi 9 mesi del 2023, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, per il reato di “deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso” si rileva un decremento del 14% (da 81 a 70 casi). Dall’entrata in vigore della nuova legge, su 346 delitti commessi, l’incidenza delle vittime di genere femminile è del 23%; di queste, il 13% risulta essere minorenne e il 62% italiana.

Ammonimenti del questore +25,9% nel 2023
Migliora l’attività di prevenzione del fenomeno della violenza di genere: nei primi 9 mesi di quest’anno gli ammonimenti del questore sono stati 3.233, il 25,9% in più rispetto ai 2.567 dello stesso periodo dell’anno scorso. In particolare, gli ammonimenti del questore ex articolo 8 (cosiddetto ammonimento per stalking) sono passati da 1.136 a 1.325 (+17%), mentre quelli ex articolo 3 (cosiddetto ammonimento per violenza domestica) da 1.431 sono arrivati a 1.908 (+33%). I provvedimenti di allontanamento di urgenza dalla casa familiare, invece, hanno fatto registrare un decremento del 17% (da 285 a 236) Gia’ tra il 2021 e il 2022 gli ammonimenti ex articolo 8 erano aumentati dell’11,3%, quelli ex articolo 3 del 45,6%; stabili gli allontanamenti.

In un anno 324 reati su disabili
Tra il primo ottobre 2022 e il 30 settembre 2023 in Italia sono stati commessi 324 reati nei confronti di donne con disabilità: maltrattamenti contro familiari e conviventi (73%), violenze sessuali (17%) e atti persecutori (10%). In dettaglio, il report evidenzia 238 casi (di cui 12 nei confronti di minori) di maltrattamenti contro familiari o conviventi, avvenuti generalmente nell’ambito del nucleo familiare, ma anche all’interno di strutture destinate alla cura e alla protezione di persone con disabilità. Sensibile l’incremento de casi rispetto ai due anni precedenti, spiegabile anche con un miglioramento degli strumenti di ricerca. Gli episodi di violenza sessuale sono stati 54 (di cui 8 nei confronti di minori): si tratta di condotte ai danni di donne in condizione di disabilità sia fisica che psichica e con modalità diverse, approfittando dello stato di particolare vulnerabilità della vittima. Le violenze nei due periodi corrispondenti precedenti erano state 24 l’anno precedente e 26 due anni prima. Il terzo reato esaminato è quello di “atti persecutori” o “stalking”: gli episodi conteggiati tra ottobre 2022 e settembre scorso sono 32 (di cui 4 nei confronti di minori).

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