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venerdì, Ottobre 11, 2024

“Imbarazzo” per la Meloni: la Corte costituzionale albanese sospende la ratifica dell’accordo sui migranti

Sulla questione migranti la Corte costituzionale albanese ha annunciato la sospensione delle procedure parlamentari per l’approvazione dell’accordo Rama-Meloni, prevista per giovedì. La Corte è stata chiamata in causa da due ricorsi presentati separatamente dal Partito democratico albanese e altri 28 deputati schierati a fianco dell’ex premier di centrodestra, Sali Berisha. Nel ricorso si sostiene che l’intesa viola la Costituzione e le convenzioni internazionali alle quali l’Albania aderisce. Questo comporta che la ratifica parlamentare dell’accordo sia sospesa fino a quando i giudici non si esprimeranno. Hanno tempo tre mesi. Da Palazzo Chigi non arriva alcun commento, ma filtra che non c’è preoccupazione per eventuali ritardi. L’intesa prevede che l’Italia potesse realizzare in Albania due centri per la gestione dei migranti fino a un flusso annuale di 36mila persone.
Palazzo Chigi “non preoccupato” Fonti di Palazzo Chigi spiegano di non voler commentare la decisione della Alta corte albanese sull’intesa con l’Italia sull’esternalizzazione dei Cpr, essendo una sentenza di una tribunale costituzionale di un Paese terzo. Allo stesso tempo, tuttavia, si sottolinea che non c’è alcuna preoccupazione su eventuali ritardi sulla messa in campo del Memorandum, per la cui ratifica il Parlamento di Tirana ora dovrà attendere il pronunciamento della Corte. Sullo stop dell’Alta corte albanese l’opposizione italiana va all’attacco. Angelo Bonelli (Avs) parla di “sonoro schiaffo” a Meloni e Pierfrancesco Majorino (Pd) di “pessima figura” e “pericoloso pasticcio”. Per Fabio Rampelli (FdI), però, la decisione della Corte è semplicemente “un atto dovuto visto il ricorso presentato da parlamentari albanesi”.

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