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venerdì, Ottobre 11, 2024

Fiorucci in crisi, terzo giorno di sciopero

Gli animi dei lavoratori si accendono al passaggio dell’amministratore delegato sotto lo sguardo attento delle forze dell’ordine, il cui presidio è stato rafforzato per la terza giornata di sciopero nello stabilimento Fiorucci di Pomezia. Altre 100 euro in meno in busta paga. Sarà così anche domani. La protesta degli operai non si ferma. Il ritiro della procedura di licenziamento collettivo per 197 addetti e l’attivazione degli ammortizzatori sociali, richieste da cui non arretrano. Nessun passo indietro dall’azienda sugli esuberi che di fatto dimezzano la forza lavoro nello stabilimento. Il piano di riassetto societario che prevede la dismissione di due linee produttive è l’anticamera della chiusura totale, accusano i sindacati. Tremano gli interni, ma trema anche l’indotto che gira intorno alla storica fabbrica alimentare. La vertenza è arrivata anche sul tavolo della politica con un consiglio comunale straordinario a Pomezia. Maggioranza e opposizione unite nel fare appello a Regione e Governo. Secco no dei sindacati a misure alternative alla cassa integrazione come proposto dai vertici del gruppo. “La chiusura dei reparti wurstel, affettati e confezionamento è stata proposta come necessaria per risanare l’azienda concentrando la attività sui reparti a maggior valore aggiunto – precisa l’azienda in una nota – È necessario eliminare o ridurre le produzioni in perdita o che non generano valore. Alcuni prodotti non core possono essere acquistati da fornitori esterni a minor costo e venduti con un utile. Non è più possibile vendere prodotti con margine di contribuzione negativo. La chiusura dei reparti inciderà al massimo per un 6% dei ricavi in meno. In seguito a un negoziato potremmo valutare la riduzione degli esuberi e il totale o parziale recupero di un reparto anche se in perdita come gli affettati. Gli affettati oggi valgono solo il 10% della produzione. Le attività in perdita possono essere eseguite a costi minori da fornitori esterni specializzati e meno costosi come già avviene per pulizie, movimentazione, sistemi informativi”.

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