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venerdì, Ottobre 11, 2024

Patto Stabilità, Meloni: “Accordo possibile, ma non c’è ancora”

“Cerchiamo di ottenere un Patto di Stabilità che ci offra le condizioni per fare seriamente il nostro lavoro”. E’ quanto ha detto oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sull’ipotesi di un veto dell’Italia. “Non la voglio mettere così. Ho detto in Parlamento e ripeto: l’unica cosa che non posso fare è dare il mio ok a un Patto che non io, ma nessun governo italiano potrebbe rispettare. Perché sarebbe ingiusto e non sarebbe utile per noi”. “Addirittura Mario Monti dice: mettete il veto. Se la mettiamo così, non è un buon modo di cercare delle sintesi con gli altri” dice la premier, parlando a Bruxelles. “Noi non chiediamo una modifica del Patto per gettare soldi dalla finestra, chiediamo una modifica che ci consenta di fare quello che riteniamo giusto fare e che l’Europa si è data come strategia, parlo degli investimenti, senza essere per questo colpiti. Perché sarebbe una strategia miope: ma non per l’Italia, per l’Europa. Cerchiamo su questo di coinvolgere più Paesi possibile”, ha sottolineato Meloni al termine del Consiglio europeo. “Non penso sia impossibile trovare un accordo. Penso che un accordo alla fine si possa e si debba trovare, ma non potrei dire che lo abbiamo già trovato” dice. “E’ una trattativa molto complessa e molto tecnica. Bisogna tenere aperte tutte le strade fin quando non si capisce qual è il punto di caduta migliore che si può ottenere”, ha osservato Meloni. Per Giorgetti la riforma del Patto non si può decidere in videoconferenza, ha ragione? “Probabilmente sì. Quello che ho imparato da queste parti sulle trattative è che le interlocuzioni a margine spesso sono molto più utili di quello che si dice nel confronto. Togliendo questa opportunità, diventa più difficile”. La riforma del Patto di Stabilità, spiega la premier Meloni, “non è stata oggetto dei lavori del Consiglio, sicuramente ci sono state interlocuzioni a margine: sono giorni di trattative. Ma il tema è rimandato all’Ecofin del prossimo 20 dicembre. Le posizioni sono ancora abbastanza distanti, bisogna lavorare su questo”. “Ho avuto un bilaterale con Macron, poi Scholz, che era seduto al tavolo accanto, si è fermato” dice la premier a proposito degli incontri di mercoledì sera. “Ma a quel punto non c’erano particolari dossier. Con il presidente francese abbiamo affrontato il tema del Patto di Stabilità e tutti gli altri dossier sui quali pensiamo si possa costruire una convergenza con la Francia. E sul Patto ci sono diverse convergenze su interessi comuni. Abbiamo passato in rassegna i principali dossier” a livello bilaterale e multilaterale. Il “link” tra Patto di stabilità e Mes “lo vedo solo nel dibattito italiano”. “Sicuramente per noi fa la differenza sapere quale sia il Patto del quale disponiamo, perché gli strumenti si mettono insieme tutti quanti, ma non c’è la dimensione del ricatto nel dire ‘se non fai questo non ti diamo questo’. Nessuno ha mai posto la questione così” dice negando l’ipotesi di uno scambio tra Patto di stabilità e ratifica del Mes.

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