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giovedì, Ottobre 10, 2024

Accordo tra Regione e Cgil, Cisl e Uil per la riduzione della pressione fiscale

Il fondo regionale taglia tasse verrà rifinanziato entro la metà di aprile. Lo prevede un’intesa raggiunta tra la Regione Lazio e i sindacati Cgi, Cisl e Uil. Grazie all’accordo, a partire dal 1° gennaio 2025 verrà ridotta la pressione fiscale per i cittadini e le cittadine con redditi inferiori ai 35mila euro. In questo caso invece di pagare il 3,33 per cento di addizionale Irpef, si pagherà solo l’1,73 per cento, che è il minimo previsto dalla legge. L’eliminazione dell’addizionale dell’1,60 per cento avverrà attraverso l’azzeramento dell’aliquota per i redditi fino a 28mila euro e in forma di riduzione per quelli tra i 28mila e i 35mila. La platea interessata dal provvedimento, spiegano i sindacati, è di quasi due milioni di contribuenti. L’assessore regionale al bilancio Giancarlo Righini ha ringraziato le tre organizzazioni sindacali per avere firmato un accordo frutto del “proficuo lavoro svolto dal presidente Rocca, dalla giunta e dai consiglieri di maggioranza e opposizione in Commissione Bilancio” e che ha come obiettivo quello di “dare ai cittadini del Lazio in maggiore difficoltà la possibilità di guardare al futuro con maggiore fiducia.” Soddisfatti i sindacati, che sottolineano l’importanza della loro azione per “cambiare scelte sbagliare della Regione Lazio, che nella legge di bilancio 2023 non aveva rifinanziato il fondo.” E soddisfatte le opposizioni, da cui era partita la proposta alla maggioranza di aprire un tavolo di confronto con le sigle sindacali sul fondo taglia tasse, come riconosciuto dallo stesso assessore Righini. “E’ un risultato importante che ci auguriamo possa portare a una discussione più serena e a una maggiore apertura da parte del centro destra quando il bilancio arriverà in aula consiliare”, scrivono in una nota congiunta i capigruppo dell’opposizione alla Pisana Mario Ciarla (Pd), Adriano Zuccalà (Movimento 5 Stelle), Marietta Tidei (Italia Viva), Alessio D’Amato (Azione), Claudio Marotta (Verdi e Sinistra) e Alessandra Zeppieri (Polo progressista).

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