Luci e ombre per la sicurezza su internet, lo evidenzia il bilancio 2023 della Polizia Postale. I casi di cyberbullismo sono in diminuzione ma aumentano quelli della cosiddetta sextortion (il ricatto tramite filmati o foto a contenuto sessuale) tra i minori. Nel rapporto della Polizia Postale vengono evidenziati i 284 casi di cyberbullismo: flessione anche nel numero dei minori segnalati all’Autorità Giudiziaria, 104 rispetto ai 127 dello scorso anno. Di contro, si è registrato un incremento dei casi di sextortion a danno di minori, passando dai 130 casi del 2022 ai 136 registrati nel 2023. Questo reato – sottolinea la Polizia postale – sta coinvolgendo sempre più spesso vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati, quali la vergogna e la frustrazione che si ingenera per la difficoltà nel gestire la diffusione di immagini intime magari legate ad una precoce sessualità. La maggior parte dei casi riguarda giovani di età compresa tra i 14 e i 17 anni, prevalentemente maschi. Attività costante della Polizia postale nel contrasto alla pedofilia online con il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online che si conferma il punto di riferimento: nel 2023 sono stati infatti visionati e analizzati 28.265 spazi web, di cui 2.739 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici. È quanto emerge dal report di fine anno della Polizia postale dell’attività del 2023. Altrettanto importante è il lavoro di contrasto effettuato dal Centro e dalle articolazioni territoriali della Specialità che ha permesso, nel 2023, di deferire 1.224 soggetti. Attività costante della Polizia postale nel contrasto alla pedofilia online con il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online che si conferma il punto di riferimento: nel 2023 sono stati infatti visionati e analizzati 28.265 spazi web, di cui 2.739 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici. È quanto emerge dal report di fine anno della Polizia postale dell’attività del 2023. Altrettanto importante è il lavoro di contrasto effettuato dal Centro e dalle articolazioni territoriali della Specialità che ha permesso, nel 2023, di deferire 1.224 soggetti. Calano i cyberattacchi registrati in Italia dove l’attenzione rimane sempre altissima a causa degli attacchi giunti da hacker filorussi nel contesto della guerra tra Ucraina e Russia a cui si aggiungono quelli legati al conflitto tra Israele e Hamas. Nel 2023 sono stati infatti rilevati 11.930 attacchi contro i 12.825 del 2022 per una diminuzione del 7%: in calo anche le persone indagate, 220 contro le 332 dello scorso anno (-34%), e gli alert diramati, 75.956 contro i 112.271 del 2022 (-32%). In aumento invece le richieste di cooperazione nell’ambito della cybersicurezza, passate da 75 del 2022 a 79 nel 2023 (+5%). L’utilizzo delle piattaforme di comunicazione online, social network e di applicazioni di messaggistica istantanea, rappresentano ormai il principale canale di comunicazione per la diffusione di contenuti propagandistici di varia natura ed origine, il cui continuo e vertiginoso incremento rappresenta un segnale di allarme da non sottovalutare tanto da portare a un incremento dei siti monitorati da parte della polizia postale, passati a 178.756 nel 2023 dai 170.908 dello scorso. In totale sono stati trattati 236 casi contro i 1.193 dell’anno prima e sono stati oscurati 2.670 siti (321 lo scorso anno).