“Sono sconcertato. È un grande atto di arroganza. Una prepotenza politica che conferma il loro deficit istituzionale” dichiara il sindaco di Roma Roberto Gualtieri un’intervista a ‘La Repubblica’. “Per governare una Fondazione come quella di Roma, che gestisce tre teatri, l’Argentina, l’India, villa Torlonia, e a cui si aggiungerà il Valle, serve un manager teatrale e non un regista come De Fusco”, osserva Gualtieri, spiegando che si tratta di “teatri profondamente diversi tra loro” che “hanno bisogno di una progettualità distinta. De Fusco poggia la sua visione in un teatro molto tradizionale, che ha poco a che fare con la contemporaneità”. Gualtieri aveva proposto Onofrio Cutaia “perché – chiarisce il sindaco – con la sua grande esperienza e dopo lo straordinario lavoro fatto alla direzione dell’Ente teatrale italiano e da ultimo al Maggio fiorentino, avrebbe potuto costruire davvero un sistema in grado, dopo anni di commissariamento, di riportare i nostri teatri ai livelli delle più grandi realtà internazionali”. Gualtieri definisce un blitz la nomina di De Fusco: “Avevo concordato con il ministro Sangiuliano un percorso condiviso, nel metodo e nel merito. Invece poi un deputato ha fatto riunire i consiglieri della destra in una saletta in assenza del presidente e del delegato del Comune di Roma” e “ha organizzato questa prevaricazione in nome del suo partito, in spregio alla leale collaborazione tra le istituzioni”. Com’è stato possibile? “Con l’esercizio strumentale delle funzioni vicarie o sostitutive del vice presidente rispetto alle prerogative proprie del presidente”. Quanto investe il Comune di Roma per la Fondazione Teatro di Roma? “Sei milioni annui, il 60 per cento delle risorse. È chiaro – sottolinea Gualtieri – che non possiamo in alcun modo accettare che le scelte più importanti vengano assunte con la forza dai soli consiglieri nominati da governo e Regione Lazio”. E annuncia che il Campidoglio impugnerà la delibera: “È un atto improprio anche da un punto di vista formale, e mi sembra evidente che questo blitz non andrà da nessuna parte perché totalmente illegittimo. È veramente uno spettacolo penoso”. E conclude: “Non finisce qui. Ci batteremo in ogni sede per ripristinare la legalità e il corretto funzionamento delle istituzioni. E questa prepotenza non passerà, perché siamo ancora uno Stato di diritto”.