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Cerveteri, diffidati i gestori del parco Caerelandia

Cerveteri – “Non possiamo consentire a nessuno di speculare sui nostri figli”. Così si è espresso il sindaco Pascucci in merito alla vicenda che ha investito il parco giochi Caerelandia, “chiuso per lavori” anche in assenza di comunicazioni ufficiali in merito da parte del Comune.
“Purtroppo, in queste ore sono state diffuse ad arte, in vista del ballottaggio di domenica, notizie false sul parco Caerelandia. Si tratta di un’area di interesse pubblico che quotidianamente accoglie numerosissime famiglie e che offre un servizio importantissimo. E come tale va difesa. Ma nel rispetto delle regole e della legalità”.
«Ristabiliamo la verità – continua il sindaco Pascucci- così da impedire a quei politicanti senza scrupoli di usare i nostri bambini come arma di ricatto politico». Innanzitutto osserva Pascucci «Il parco Caerelandia è pubblico e sorge su un terreno pubblico: questo significa che è dei cittadini, non dei gestori, quindi non può chiudere e non chiuderà mai. In questi giorni i gestori – spiega -violando la convenzione stipulata con il Comune, probabilmente con l’obiettivo di creare un disagio in vista delle elezioni, hanno chiuso il parco. Oggi è stata trasmessa ai gestori una diffida a riaprire la struttura». Intanto, «mercoledì i gestori mi hanno voluto incontrare e ci siamo visti. Hanno chiesto in via ufficiale al Comune un ulteriore incontro per trovare una soluzione. Ho già risposto dando la mia disponibilità».
“I rapporti fra Comune e gestore sono regolati da una convenzione – continua il sindaco – che stabilisce cosa i gestori possono e non possono fare. Soprattutto regola quali spazi debbano essere gratuiti quali a pagamento. Il gestore non ha mai rispettato la convenzione portando avanti attività nel suo interesse privato a scapito della collettività e dal 2012 non ha pagato al Comune quanto dovuto per l’utilizzo delle aree. Nel 2011 (non ero ancora stato eletto Sindaco) il Comune ha pronunciato la decadenza della concessione per tanti motivi tra i quali: realizzazione di opere non conformi al progetto approvato, apertura di un’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande non prevista, aumento dei giochi a pagamento (non previsti nella convenzione), mancato rispetto degli orari di apertura e chiusura». Ogni azione legale promossa sulla vicenda ha visto vincente il Comune. «Dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato – conclude Pascucci – gli uffici comunali hanno scritto al gestore comunicandogli che il giorno 28 giugno 2017 alle ore 11 si svolgerà un sopralluogo tecnico coordinato con la Polizia locale per riscontrare la consistenza dei luoghi. Successivamente il gestore dovrà ripristinare l’area. Il Comune non ha mai chiesto ai gestori di chiudere (visto che non si può fare). Questa chiusura a pochi giorni delle elezioni è chiaramente un ricatto alla città”.
23/06/2017

Redazione
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