Come si vestiva la nobiltà di Nettuno nel 1500? L’Associazione La Stella del mare approfondisce quest’argomento, esplorando l’abbigliamento che definiva la nobiltà nettunese, una testimonianza tangibile dell’arte, della cultura e del gusto dell’epoca. Nel tessuto sociale di questo periodo, l’abbigliamento non era solo una necessità ma un linguaggio, un modo per comunicare la propria posizione, le proprie ricchezze e, in alcuni casi, persino le proprie alleanze politiche e i propri sentimenti. I materiali utilizzati erano di per sé un’espressione di lusso e raffinatezza: seta, velluto e broccato, spesso arricchiti da dettagli intricati e ornamenti preziosi, narravano storie di contatti commerciali lontani e di un gusto raffinato per il bello. Per gli uomini di questa élite, l’abbigliamento includeva calzamaglia sottile che delineava il corpo, accostata a giubbe corte e riccamente ornate, che non solo servivano a esaltare la figura maschile ma anche a dimostrare il proprio status attraverso i materiali preziosi e i dettagli elaborati, come ricami, perline e bottoni dorati. Non da meno erano i mantelli, talvolta foderati in pelliccia, che aggiungevano un ulteriore strato di maestosità al loro portatore. Le donne, d’altro canto, erano avvolte in abiti che esaltavano la silhouette attraverso corsetti stretti e gonne ampie, strutturate con sottogonne o armature per creare volumi e forme che sfidavano la semplicità. Questi capi, realizzati nei tessuti più lussuosi e decorati con ogni sorta di abbellimenti – dai ricami ai pizzi, dalle perline ai gioielli – erano un chiaro segnale della loro posizione all’interno della gerarchia sociale. Ma la moda del 1500 a Nettuno non era solo un affare di estetica: era anche una questione di comunicazione non verbale. Attraverso il colore, il taglio, gli accessori, si trasmettevano messaggi complessi sulla propria identità, sull’appartenenza a una certa famiglia o fazione politica, o persino sui propri sentimenti personali. Era un’epoca in cui l’abbigliamento poteva essere tanto un’opera d’arte quanto un documento storico, un testimone silenzioso delle dinamiche sociali, culturali e persino politiche del tempo.