La Necropoli della Banditaccia del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, si è rivelata, anche a Pasqua e Pasquetta, la meta preferita per tanti turisti. Molti italiani, specialmente del centro e nord Italia, per quanti ci è stato possibile verificare. Ma anche molti turisti stranieri. Soprattutto Spagnoli e Francesi. Visitatori che, per la maggior parte, non rappresentavano un turismo mordi e fuggi. Quello di una sola giornata. Ma, la grande maggioranza di quelli che abbiamo intervistato, aveva organizzato una vacanza di due o tre giorni. Prevedevano di visitare non solo la Necropoli della Banditaccia. Ma anche i diversi siti di interesse turistico della provincia e della regione. Non ci risulta che poi dormissero a Cerveteri. Ma avrebbero potuto sicuramente farlo, se ne avessero avuto la possibilità. O se avessero avuto una maggiore cognizione di quello che il Comune offre, anche se molto poco, in termini di possibilità di soggiorno. Credo che sia venuto il momento di prendere atto che una degna offerta commerciale e infrastrutturale di Cerveteri non possa più aspettare ritorni certi e garantiti per i necessari investimenti imprenditoriali. È innegabile che qualcosa si stia movendo con la nascita del Parco Archeologico. Ed è noto, e ce lo confermò il Direttore del Parco Archeologico nell’ultima intervista che ci ha concesso, che Tarquinia ha già cominciato a salire sul nuovo treno. E sta già raccogliendo i frutti degli investimenti e delle iniziative del Parco. Anche grazie ai suoi 26 alberghi e la sua rete di Bed & Breakfast. E, anche e soprattutto, ad un grande lavoro di marketing e di progettualità, nato dalla collaborazione con la Regione Trentino-Alto Adige. Noi non possiamo più aspettare per investire che il business del turismo a Cerveteri sia sicuro e garantito. Dobbiamo cominciare a mettere in campo l’imprenditorialità. Quella vera. Quella che rischia, e non lavora sul sicuro. E che anticipa le tendenze e gli scenari. Dobbiamo riuscire a mettere Cerveteri al centro di questo turismo di due o tre giornate. Sapendo di poter offrire quello che nessuno dei Comuni vicini può offrire. In termini di offerta, e di vicinanza a siti altrettanto straordinari. Possiamo diventare un hub, una città che è il punto di partenza per tutte le visite e le escursioni in tutta la provincia romana o viterbese.