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mercoledì, Agosto 28, 2024

Ardea, nessuno paga le multe: 154 mila euro di verbali in 45 giorni, incassati solo 4 mila

Pioggia di multe ad Ardea. La Polizia locale in 45 giorni ha elevato ben 748 verbali ad altrettanti automobilisti che hanno violato il codice della strada. Le infrazioni maggiormente contestate sono soprattutto l’alta velocità, ma anche la guida con il cellulare o senza le cinture e la sosta selvaggia. Ad Ardea gli agenti guidati dalla comandante Marzia Sgrò dal 27 marzo al 12 maggio hanno fatto una strage, emettendo multe per 154 mila euro e spicci. Praticamente una media di 200 euro a multa. Peccato che gli automobilisti non paghino. Gli accertamenti fatti sugli introiti sono drammatici: sono stati incassati solamente 4.106 euro. Praticamente appena il 2,6 per cento. È vero che non tutti i verbali sono stati già notificati ai diretti interessati, ma il colpo d’occhio è indubbiamente emblematico. In dotazione agli agenti ci sono quattro smartphone e altrettante stampanti. I dispositivi servono “per la redazione informatizzata su strada dei verbali redatti in violazione delle norme del Codice della strada e la consultazione fuori sede delle informazioni contenute nelle banche dati a disposizione dell’Ente”. Il fornitore, la società Maggioli, ha previsto il software “Concilia view” per poter consultare la banca dati della motorizzazione e delle forze dell’ordine. Questo dà modo all’agente di capire subito se un’auto è rubata o senza revisione o assicurazione. Con “Concilia mobile” l’agente può invece compilare da cellulare la multa. Può subito stamparla e lasciarla sul parabrezza dell’auto, in caso di auto ferma, o mandarla direttamente alla banca dati centrale la sanzione, in caso di violazioni che non possono essere contestate sull’immediato. È il caso ad esempio di una macchina passata al semaforo con il rosso. Che Ardea abbia un problema nel far rispettare le regole è cosa nota: infatti solo un cittadino su tre paga regolarmente i tributi comunali. Un altro terzo è “elusore”, vale a dire che paga solo parzialmente quanto dovuto. Il 33% invece non ha alcuna intenzione di essere un cittadino modello.

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