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mercoledì, Agosto 28, 2024

L’ex consigliere di Ardea arrestato ad Aprilia per narcotraffico sarà processato in Italia

Niente estradizione per l’ex consigliere comunale di Ardea, di professore bagnino, accusato di detenzione e spaccio di ingenti quantità di sostanza stupefacente.
La Cassazione ha accolto il ricorso degli avvocati Luigi Conti e Laura Camomilla e negato l’estradizione dell’uomo che sia Uruguay che Portogallo chiedevano di poter processare. Il 45enne verrà processato in Italia. L’ex consigliere è stato arrestato, ad Aprilia, lo scorso 3 febbraio, su mandato europeo richiesto dall’autorità giudiziaria portoghese. Le indagini erano state avviate il 24 maggio 2023 dalle autorità uruguayane, in seguito al rinvenimento di 40 chili di cocaina nascosti in 6 tavole da surf spedite da un cittadino italiano dal Portogallo, con destinazione finale l’Italia. La scoperta ha dato il via a una richiesta di consegna controllata internazionale presentata dall’Uruguay al Portogallo, coinvolgendo contemporaneamente l’Italia. Il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, titolare dell’inchiesta che portò all’arresto, spiegò lo scorso giugno: “Si tratta di un’operazione importante per l’Uruguay e per l’Italia perché conferma l’importanza della cooperazione internazionale a livello giudiziario ed investigativo”. “I rapporti di cooperazione tra la Procura della Repubblica di Reggio Calabria e la polizia giudiziaria uruguaiana risalgono nel tempo ed hanno prodotto risultati importanti come l’arresto nel 2021 del trafficante internazionale di droga Rocco Morabito, all’epoca latitante, per molti anni residente proprio in Uruguay e catturato in Brasile. Dobbiamo ringraziare gli investigatori dell’Uruguay, del Portogallo e della Spagna che ci hanno coinvolti in questa operazione. La cooperazione internazionale è alla base ormai di ogni indagine contro la ‘ndrangheta e contro le organizzazioni criminali dedite al traffico di droga”. “Importante – continuava il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria – è stato il nostro supporto nell’individuazione e nella localizzazione degli italiani che risultano coinvolti nel traffico internazionale di stupefacenti. Nel giro di pochi giorni sono state avviate attività d’indagine in coordinamento internazionale con quattro uffici, tre dei quali all’estero, che hanno prodotto risultati eccellenti. I tre arrestati sono stati già coinvolti in precedenti inchieste della Procura di Reggio Calabria. È ancora troppo presto per parlare di possibili sviluppi investigativi, ma la collaborazione con l’Uruguay, il Portogallo e la Spagna proseguirà sicuramente. Sin da oggi garantiamo la disponibilità a fornire il migliore supporto”.

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