”Che nella pubblica amministrazione ci sia una quota di dipendenti che non sia performante lo sappiamo tutto quindi questa è una ipocrisia che va sciolta”. Lo ha detto la sindaca Chiara Frontini rispondendo ieri pomeriggio in consiglio comunale a due interrogazioni dei consiglieri Andrea Micci e Giulio Marini circa delle affermazioni che la stessa avrebbe fatto nel corso della cosiddetta cena dei veleni. Secondo le ultime rivelazioni sulla cena a casa del consigliere Bruzziches, la sindaca ha detto che dei dipendenti pubblici ”il 50 per cento sarebbero da buttare”. ”Chiara non è una ipocrita. Bisogna uscire dall’ipocrisia generale che questo tema ha innescato da un paio di giorni” ha detto in aula la sindaca specificando che quelle riportate non erano le dichiarazioni dette dalla sindaca. ”Le dichiarazioni della sindaca sono quelle che proferiscono ora – ha aggiunto – si trattava invece di uno sfogo, di una confessione a cuore aperto in una casa privata in un contesto in cui si riteneva di poter parlare anche fuori dalle righe, come è avvenuto”. E poi ha aggiunto ”che nella pubblica amministrazione ci sia una quota di dipendenti che non sia performante lo sappiamo tutti, quindi questa è una ipocrisia che va sciolta. Non è stata sciolta nel modo migliore, con le parole migliori ma tutti lo pensiamo”. Secondo la Frontini: ”la politica e i sindacati dovrebbero chiedersi se stiamo davvero tutelando quel 50 per cento di dipendenti pubblici che, invece, lavorano davvero, sulle quali spalle si regge tutta l’amministrazione”. Quindi l’affondo: ”chi si offende per quelle parole sa probabilmente di rientrare in quel 50 per cento che non lavora. Tutti gli altri non possono offendersi, perché sanno che stanno lavorando. Possiamo anche giocare sulle percentuali – ha concluso la sindaca – ma sicuramente qualcuno che non rispetta l’impegno del proprio lavoro c’è e esiste in ogni pubblica amministrazione”.