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lunedì, Luglio 22, 2024

Crisi interna, oggi vertice tra sindaco e dissidenti

L’incontro, a sorpresa, fissato per oggi. Il sindaco Elena Gubetti vuole sondare il terreno per capire se ci siano le condizioni per ricucire con gli 8 consiglieri dissidenti che hanno lasciato la maggioranza dando vita ad una crisi politica al momento difficile da sanare. Il primo cittadino però vuole giocarsi la carta del dialogo con gli esponenti di Governo Civico Alessandro Gazzella, Claudio Nucci, Maria Antonietta Pilu, Anna Mastrandrea, Adele Prosperi e quelli di Cerveteri Democratica, Carmelo Travaglia, Antonella Di Cola e Angelo Galli. Dovrebbero esserci questa sera al Granarone anche i vari segretari e coordinati dei partiti, quindi anche Alessio Pascucci, leader di Governo Civico. In verità, come detto prima, le parti sono distanti e tra le richieste dei civici anche l’azzeramento della Giunta che al momento è già dimezzata per le dimissioni di Francesca Badini e Matteo Luchetti, rispettivamente a Politiche Sociali e Lavori Pubblici. Qualora non ci siano spiragli di dialogo, Gubetti potrebbe anche gettare la spugna. D’altronde lo stesso sindaco nell’ultimo consiglio comunale aveva provato a distendere gli animi nonostante gli attriti. «Ho una grande responsabilità – aveva detto – ad oggi sono il capitano di questa nave e il capitano non abbandona mai la sua nave. Non la abbandono nemmeno in questo momento perché sono certa che riusciremo, con tutta la squadra di governo, a riportarla in un porto sicuro dopo aver affrontato la tempesta». L’opposizione però definisce tutta questa situazione un «teatrino» e invoca le sue dimissioni. Si fa sentire il consigliere comunale Luigino Bucchi. «No alle beghe di palazzo – commenta – i cittadini di Cerveteri non meritano di essere trattati così. Gubetti non faccia prove di forza per sfidare la sua coalizione perché sa bene che con otto dissidenti dichiarati non ha più la certezza di fare affidamento su una maggioranza, e si risparmi dichiarazioni come quella fatta nell’ultimo consiglio comunale del 27 maggio». Ancora critiche: «La nave non è la sua – aggiunge – ma di tutta la città e se non è più in grado di guidarla perché i numeri non lo consentono o se si sente sotto ricatto o minacciata politicamente da qualcuno come lei stessa ha dichiarato nel corso del dibattito in aula, tragga subito le giuste conclusioni: stacchi subito la spina e si vada a nuove elezioni».

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