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sabato, Luglio 27, 2024

Gabriele Sangineto travolto sulle strisce a Labaro: responsabile il tassista

La Procura di Roma ha chiuso le indagini sull’investimento mortale di Gabriele Sangineto, il 21enne travolto sulle strisce pedonali davanti alla stazione di Labaro ad ottobre scorso. Gli inquirenti contestano al tassista che lo ha investito, l’omicidio stradale. L’uomo, secondo le accuse, andava troppo veloce per quel tratto di strada. Gabriele sarebbe ancora vivo se Paolo Ruggiero, 38 anni, avesse ridotto la velocità dell’auto sotto i 45 chilometri all’ora. Come avrebbe dovuto fare, sapendo di avere davanti le strisce pedonali della stazione di Labaro. Il guidatore potrebbe finire sotto processo, ma ha venti giorni di tempo per difendersi dalle contestazioni della procura capitolina che ha invece chiesto l’archiviazione per l’altro autista, quello a bordo del furgoncino, contro cui è finita la vittima, sbalzata dall’auto del tassista. Sangineto è stato l’ultimo ragazzo ad aver perso la vita in un gruppo della Cassia funestato dagli incidenti stradali. Una catena di dolore e sangue, le cui prime vittime sono state Gaia e Camilla, falciate a corso Francia dall’auto guidata da Pietro Genovese la notte del 22 dicembre del 2019. Le due 16enni quella sera erano andate a mangiare una pizza a ponte Milvio insieme a Leonardo Lamma. Che, tre anni dopo, il 7 aprile del 2022, è morto in moto – sempre a corso Francia – dopo aver perso l’equilibrio vicino a un rattoppo provvisorio dell’asfalto per ragioni che l’inchiesta ancora non ha chiarito. Per essere precisi Leo – come lo chiamavano i tanti amici – quel pomeriggio è finito contro lo spartitraffico distante pochi metri da dove Gaia e Camilla erano state travolte e uccise. Sangineto non conosceva le due amiche. Ma era molto legato a Leo.

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