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martedì, Luglio 23, 2024

L’asse Ciotti-Le Pen spacca i Repubblicani: il partito si riunisce per destituire il leader

Fa discutere, fuori e dentro il partito, la mossa del presidente dei Repubblicani francesi Eric Ciotti che, in diretta tv, ha annunciato la necessità di stringere “un’alleanza con il Rassamblement National” di Marine Le Pen. Il leader ritiene fondamentale questo accordo in vista delle elezioni parlamentari del 30 giugno, convocate anticipatamente dal presidente Emmanuel Macron dopo il boom della destra alle europee. Ma diversi esponenti di punta tra i Repubblicani hanno alzato la voce schierandosi contro questo scenario e invocando le dimissioni di Ciotti. Nel pomeriggio, l’ufficio politico straordinario dei Republicains si riunirà nella sede del partito a Parigi con lo scopo di destituirlo. “Non è più legittimato a essere presidente e a incarnare la destra repubblicana”, ha dichiarato la senatrice Agne’s Evren, intervistata da BFMTV. Ciotti, tramite un comunicato, ha fatto presente che non parteciperà alla riunione, contestando il mancato rispetto delle procedure.
L’annuncio di Ciotti “Rimarremo noi stessi ma voglio che la mia famiglia politica, che è stata ai margini dal 2012 e che ha visto avanzare il declino del Paese possa avere un gruppo numeroso in Assemblea”, ha detto Ciotti motivando la decisione di stringere un accordo con il partito di Le Pen. Una scelta che, di fatto, sancisce la nascita di un centrodestra alla francese seguendo un modello che ricorda quello italiano.
Le Pen: “Una scelta coraggiosa” Dal Rassemblement National è giunta pronta l’approvazione di Marine Le Pen e di Jordan Bardella. La storica leader del partito ha definito quella di Ciotti una “scelta coraggiosa” e ne ha lodato il “senso di responsabilità”. “Ciotti ha scelto gli interessi dei francesi rispetto a quelli dei nostri partiti”, le ha fatto eco Bardella. “Uniamo le forze per combattere il caos migratorio, ripristinare l’autorità e l’ordine e sostenere il potere d’acquisto dei francesi”, ha aggiunto.
La spaccatura tra i Republicans e le critiche dagli altri partiti Non tutti all’interno dei Republicans hanno però accettato la virata a destra di Ciotti. Fra le voci dissonanti più autorevoli si è alzata quella del presidente del Senato, Gérard Larcher. “Credo che non possa più presiedere il nostro movimento e che si debba dimettere dal suo mandato”, ha affermato. Una possibilità che Ciotti ha detto di non voler prendere in considerazione “perché so di avere il più ampio sostegno possibile da parte dei miei elettori”. Critiche feroci sono giunte invece dagli altri partiti. Il ministro degli Interni, Gérald Darmanin, esponente di Renaissance, il movimento che fa capo ad Emmanuel Macron, ha parlato di una “vergogna” che “getta in disgrazia la famiglia gollista” mentre i Verdi si sono detti “indignati”.
Saltato accordo tra Rn e Reconquête Se l’accordo fra il Rassemblement National e la destra moderata francese è in via di definizione, il partito di Marine Le Pen ha invece deciso di far saltare quello con la destra estrema di Reconquête, la formazione politica guidata da Eric Zemmour e nella quale milita Marion Maréchal. È stata proprio la nipote di Marine Le Pen a darne notizia spiegando di essere stata informata personalmente da Jordan Bardella. “Ha cambiato posizione e rifiutato il principio di accordo”, ha dichiarato Maréchal.
Emmanuel Macron, nel frattempo, ha fatto sapere che “qualunque sarà il risultato” delle elezioni non lascerà l’Eliseo. Il presidente francese ha ribadito che la decisione di sciogliere le Camere è stata “giusta” e che sarà in campo per vincere invitando i francesi a “non guardare i sondaggi” e a recarsi alle urne.

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