venerdì, Novembre 22, 2024

Mezzo milione per poter rendere visitabile l’antico porto di Ardea

Via libera ai lavori da mezzo milione di euro per poter rendere visitabile il sito archeologico di Castrum Inui, l’antico porto di Ardea, alle porte di Tor San Lorenzo.
Il progetto di recupero del sito, è stato finanziato dcdon i fondi del Piano nazionale di Ripresa e resilienza attraverso il programma “Caput mundi”, nell’ambito dei preparativi del prossimo Giubileo. Il Comune ha concesso l’autorizzazione paesaggistica all’intervento della Soprintendenza, che prevede le coperture di due resti archeologici, quali il tempio A e gli altari del II secolo avanti Cristo e un nuovo accesso per i visitatori dalla strada Provinciale 601 ed il relativo percorso pedonale di connessione all’area archeologica. L’ultimo restauro risale al 2019, ma l’investimento statale di 900 mila euro, stanziato con la Finanziaria 2015, non è bastato a rendere fruibile uno dei siti archeologici più importanti del Lazio meridionale, risalenti a prima della fondazione di Roma, nei pressi della foce del fosso Incastro. Castrum inui risale al VI secolo avanti Cristo: le costruzioni, secondo gli storici, sarebbero state distrutte da un terremoto quindici secoli fa e poi coperte dal mare. La scoperta è relativamente recente, appena vent’anni fa, a opera di un team di studiosi guidati da Francesco Di Mario: vennero alla luce un labirinto di stanze, corridoi, condotte di scarico, verande, forni, cisterne, quattro templi e due altari simili a quelli rinvenuti nell’antica Lavinium, a Pratica di Mare. Gli scavi suscitarono l’attenzione mondiale per il loro valore storico, ma allo stesso tempo è emerso come il patrimonio archeologico rutulo sia sommerso non solo dalla terra, ma anche dall’abusivismo. Gran parte di Castrum inui difficilmente potrà tornare alla luce: sopra l’area sorgono infatti strade e abitazioni private. I lavori di restauro saranno seguiti dalla Soprintendenza.

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