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mercoledì, Luglio 24, 2024

Bimbo sospeso, la scuola pagherà 2mila euro. “Il Tar ci ha dato ragione”

Rivendicano la sentenza del Tar i genitori del piccolo sospeso per diversi giorni in una scuola nei mesi scorsi per la sua «iperattività». Una storia nota che è finita in tribunale, che a distanza di tempo si è espresso condannando l’amministrazione scolastica al pagamento di 2mila euro. «Intanto in questa storia – parla Daniele Leppe – c’è da dire che è stata riconosciuta una soccombenza virtuale. Nel senso che è stato riconosciuto che la decisione della scuola era sbagliata nonostante l’istituto scolastico abbia revocato, in autotutela, successivamente all’intervento del Tribunale amministrativo, la sospensione del bimbo. In un primo tempo, infatti, il preside aveva puntato sull’espulsione dell’alunno sostenendo una mancata educazione della famiglia o comunque per il comportamento in classe, poi dai documenti in tribunale abbiamo appreso che in realtà la sospensione era stata motivata dalla difficoltà di non avere ore sufficienti di sostegno». L’avvocato insiste sul fatto che «se non ci fosse stato il dietrofront la scuola sarebbe stata condannata, e non solo alle spese legali». Replica il preside. «Rifarei tutto da capo perché il bambino, dopo quel clamore, ha ottenuto 40 ore settimanali di copertura anziché 11, segno di una carenza sia del Comune che del mondo appartenente alla scuola. A me basta questo e in fondo la sentenza è interpretabile. Non si può parlare di una condanna perché poi quel primo provvedimento era stato subito ritirato».

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