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mercoledì, Luglio 3, 2024

Spalletti: “Il piano non cambia, sbagliato pensare al pari. Dimarco recuperato”

Dopo la vittoria con l’Albania all’esordio e la sconfitta con la Spagna, l’Italia lunedì si giocherà il passaggio agli ottavi di Euro 2024 con la Croazia e per gli azzurri è vietato sbagliare. “Sarebbe un errore pensare che ci basta un pareggio con la Croazia – ha spiegato il ct Luciano Spalletti -. Si possono fare dei cambi inserendo giocatori con caratteristiche diverse, ma il piano di gioco non cambia e vogliamo fare la partita. Io sono più tranquillo quando abbiamo la palla noi e più agitato quando ce l’hanno gli avversari. “Sarà una gara in cui c’è la giusta pressione perché ha molta importanza dal punto di vista del risultato e coinvolge il sentimento di molte persone – ha aggiunto -. Va saputa gestire. Dobbiamo fare il massimo momento dopo momento per essere in pace con la coscienza”. “Dimarco? E’ recuperato e sarà a disposizione, dobbiamo solo fare una verifica domani mattina”, ha proseguito.

Poi qualche considerazione sugli attaccanti e le loro caratteristiche. “Scamacca è un calciatore più estroso e istintivo. Può fare dei numeri, ma anche l’errore che non ti aspetti – ha spiegato il ct -. Retegui è più lineare nelle giocate, ma quando gli capita la palla da sfruttare è difficile che la manchi. E’ più naturale e cadenzato”. “Sono entrambi dei calciatori forti e poi non va dimenticato Raspadori che è bravissimo da un unto di vista tecnico a partecipare al gioco di squadra”, ha continuato.

Quanto all’ostacolo Croazia, il ct azzurro poi ha le idee chiare su che tipo di avversario dovremo affrontare e su come potrebbe essere il tema tattico del match. “Me l’aspetto col 4-3-3 o 4-2-3-1, poi col passare dei minuti saranno più disposti a fare un duello all’ultimo sangue perché hanno bisogno della vittoria – ha spiegato Spalletti -. Saranno costretti a sbilanciarsi e a giocare come con l’Albania”. “La Croazia è fortissima da un punto di vista tecnico e nel palleggio – ha aggiunto -. Sono maestri nel cercare e trovare gli spazi giusti”.

La Croazia dopo la Spagna
“Ci sono gare che fanno diventare la tua storia con la Nazionale piccola o grande. Abbiamo fatto delle scelte perché siamo convinti di avere a che fare con calciatori forti. Quando ho parlato ai ragazzi ho visto la loro voglia di esserci e di partecipare. E questa loro voglia va a tradursi nella disponibilità a giocare gare del genere. Ho visto comportamenti che mi piacciono sotto tanti aspetti. E’ chiaro che la gara con la Spagna non mi è piaciuta. Ne abbiamo parlato e l’abbiamo analizzata. In Nazionale il livello degli avversari è sempre altissimo. Mi aspetto che la gara con la Spagna ci insegni qualcosa”

Il dialogo nello spogliatoio
“Sono molto soddisfatto di quello che vedo nello spogliatoio. C’è un grande gruppo di cui ci si può fidare. I ragazzi partecipano emotivamente all’evento e vogliono dimostrare sempre di essere uniti e disposti ad aiutare il compagno. Hanno l’atteggiamento giusto. Io ho passato qualche situazione così più di loro, ma anche loro hanno le capacità di vivere queste sfide estreme”

L’atteggiamento
“Contro la Spagna abbiamo subito un dolore, ma adesso mi aspetto una reazione. Vogliamo fare la nostra partita, nonostante la Croazia sia più tecnica ed esperta di noi. Ci saranno però anche dei momenti in cui rallentare leggendo bene la gara e fare possesso palla. Qualche volta saremo costretti a difenderci o a restare col blocco squadra basso, cercando poi di ribaltare l’azione in ripartenza. Qualche anno fa si poteva difendere tutta la gara e giocare di rimessa, ma in un calcio moderno è difficile”

Il gruppo
“Mi piace questo gruppo e credo di poter fare delle ottime cose. Ora però dobbiamo essere pronti. Perché sono queste le gare che fanno la differenza”

Cambi in vista?
“Cambieremo qualche attitudine di squadra. Avremo bisogno di più certezze di continuità di gioco e di resilienza dentro la partita. Cercheremo di avere meno bellezza, ma più sostanza per non rischiare di finire in mano alla loro qualità. Poi è chiaro che la gara la vogliamo fare ugualmente a metà campo e non davanti alla nostra area di rigore perché è sempre rischioso. Loro hanno tiratori e sanno giocare con qualità scegliendo le giuste posizioni da assumere. Vogliamo essere attenti e quadrati, ma tenere anche la palla”

Sorpresa El Shaarawy?
“E’ possibile tutto perché ho portato apposta questi giocatori, però le punte esterne che saltano l’uomo che sono bravi a fare l’uno contro uno devono essere messe in condizione di giocare la partita che loro vogliono. Va fatto un gioco di squadra che ti consenta di giocare nella loro metà campo. Bisogna avere ordine ed equilibrio in campo. Dipende dal livello di calcio che siamo nelle condizioni di giocare. C’è sempre un ragionamento completo da fare”

Dimarco e l’aspetto psicologico dopo la Spagna
“E’ recuperato ed è a disposizione, ma domani mattina faremo un ulteriore passaggio medico per confermare la sensazione che abbiamo avuto ieri e oggi. Tutto lascia presagire che sia comunque a disposizione. L’aspetto psicologico? Se si perde, si va a casa. Abbiamo a che fare con dei professionisti seri. Bisogna essere realistici e sintetici”

Di Lorenzo e Jorginho
“Di Lorenzo è quasi mio figlio. Faccio sempre fatica a fare a meno di uno con le sue qualità, poi devo analizzare delle cose. Sono convinto del valore dell’uomo e del calciatore. Non mi serve parlarci molto, perché abbiamo un’intesa molto diretta e capisco le sue reazioni e intenzioni. Jorginho lo conosco meno, ma ha fatto solo una partita sotto il suo livello. Ma la prestazione del singolo dipende anche dal resto della squadra. Se non riesce a gestire la palla, non è colpa sua, ma è colpa mia. Jorginho ha una qualità incredibile che è quella di dire a tutti come si devono comportare. E non ne abbiamo tanti così di giocatori. Puntiamo molto su di lui al di là di quanto possa giocare”

Cambiaso
“L’ho visto bene, anche se si è fatto trascinare in qualche posizione che non gli era stata chiesta. Abbiamo fatto un po’ di confusione nel posizionamento in campo con la Spagna. L’ho voluto, sa fare più ruoli e si è integrato bene nel gruppo”.

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