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mercoledì, Luglio 3, 2024

Thomas ucciso per “questione di rispetto”. I due fermati hanno infierito sul corpo. La madre di uno di loro: “Posso solo pregare”

Thomas Luciani, il 17enne ucciso in un parco a Pescara domenica pomeriggio, sarebbe stato colpito a morte con 25 coltellate per una “questione di rispetto”. Il giovane doveva 200 euro a uno dei due minorenni fermati per l’omicidio. Quindici fendenti inferti da uno, dieci dall’altro. I due avrebbero infierito sulla vittima agonizzante a terra, sputandogli e spegnendo una sigaretta sul suo volto. Poi, una volta arrivati al mare dove hanno fatto il bagno, si sarebbero resi protagonisti di macabre battute su come era stato ridotto il ragazzino. A meno di due giorni dal delitto, emergono nuovi sconcertanti dettagli, svelati dal quotidiano abruzzese Il Centro. Intanto, la madre di uno dei due ragazzi fermati, un avvocato, ha parlato al Corriere della Sera. “Non posso dire molto, c’è il segreto istruttorio. Però posso dire quello che mi riguarda: prego per chi c’è e per chi non c’è più. Ho il mio lavoro che mi dà fiducia nella giustizia e la mia fede, di più non voglio dire”.

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