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domenica, Giugno 30, 2024

Il polo commerciale della “discordia” approda in consiglio comunale

Il polo commerciale al km 37 della statale Aurelia arriva in consiglio comunale. Il presidente del consiglio ha convocato in sessione straordinaria la massima assise cittadina per giovedì 4 luglio alle 18. All’ordine del giorno c’è, appunto, l’adozione del “piano particolareggiato per insediamento produttivo-commerciale e residenziale in via Aurelia km 37,700” ai sensi dell’articolo 4 – si legge nella nota – della legge regionale n. 36/1987. Presa d’atto della pubblicazione e dell’assenza di presentazione di osservazioni entro i termini di legge. Un vero e proprio «disconoscimento delle promesse elettorali» aveva tuonato pochi giorni fa il consigliere di Ladispoli Attiva, Gianfranco Marcucci durante la trasmissione News&Coffee (sui canali Facebook e Youtube di Civonline.it) puntando il dito contro il sindaco Alessandro Grando e alla sua campagna elettorale del 2017 quando «aveva promesso di tutelare i negozi di vicinato» sostenendo, peraltro, che la città balneare «non aveva bisogno di nuovi piani integrati perché c’era stato un loro abuso a vantaggio di privati». Una città che, per l’allora candidato sindaco di centrodestra e oggi primo cittadino della città balneare «non aveva bisogno di nuovi poli commerciali e residenziali perché non sarebbe stata in grado di assorbire un ulteriore incremento urbanistico». Promesse disilluse, per i Cittadini Volontari e Attivisti per l’Ambiente già al primo mandato: «Basti pensare – avevano scritto – alla famigerata vicenda di piazza Grande. Dal taglio degli olivi a via Sironi, per l’edificazione di grigie palazzine, alla proposta di variante al Prg, contenente la lottizzazione del Caere Vetus (a ridossi dell’area protetta del Monumento naturale Palude di Torre Flavia) e di Palo attualmente in corso (da considerarsi un attacco feroce all’Oasi di Palo), è stato tutto un susseguirsi di nuove colate di cemento e consumo di suolo». E guardando al polo commerciale al km 37 dell’Aurelia, i “Cittadini volontari e attivisti per l’ambiente” incalzano ancora il primo cittadino che «stordisce i cittadini con l’incantesimo dei guadagni provenienti dal turismo e promette ipotetici posti di lavoro, in un’epoca in cui le casse dei supermercati sono automatizzate senza dipendenti, mentre aumenta il commercio online. Scandalizza piuttosto il silenzio assordante degli abitanti incapaci di comprendere il danno di simili scelte ricadente sulle generazioni future, la tacita accettazione dei commercianti che lamentano il calo delle vendite e l’insofferenza per i parcheggi e soprattutto degli agricoltori, incapaci di esprimere una reale forza di contrattazione».

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