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sabato, Luglio 6, 2024

Antonello Lovato si avvale della facoltà di non rispondere

E’durato pochi minuti l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Latina, di Antonello Lovato, il proprietario dell’azienda di Borgo Santa Maria, nell’agro pontino, dove lavorava Satnam Singh, per tutti Navi. Il bracciante indiano è morto il 19 giugno, dopo aver subito l’amputazione del braccio destro, con un macchinario non in regola, come si legge dalle carte dell’ordinanza di custodia cautelare che lo ha portato in carcere, martedì scorso.
Nessuna dichiarazione davanti al Gip Giuseppe Molfese e alla Pm Marina Marra.
Dall’avvocato, Mario Antinucci, uno dei legali insieme a Stefano Perotti, solamente poche parole su Lovato, che si trova in una cella di isolamento. Il trentasettenne è stato arrestato dai carabinieri di Latina: il reato contestato è omicidio doloso con dolo eventuale. Lovato ha abbandonato Navi davanti alla sua casa, insieme alla moglie, senza soccorrerlo e senza portarlo in ospedale. Domani per Satnam e per tutte le vittime del caporalato, torna a manifestare la Cgil. Una mobilitazione permanente l’ha definita Maurizio Landini. Il corteo partirà alle 9.30 dalla stazione delle autolinee e poi si snoderà per le vie del capoluogo pontino fino a piazza della Libertà, dove alle 11.30 ci sarà l’intervento del segretario generale.

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