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domenica, Agosto 25, 2024

“La foce del rio Vaccina fortemente inquinata”: i dati di Goletta Verde

La foce del rio Vaccina a Ladispoli uno dei punti fortemente inquinati, dopo che per due anni era risultato entro i limiti. Questo il dato diffuso da Goletta Verde dopo il monitoraggio delle acque laziali. «Le foci dei fiumi si riconfermano punti critici, e campanelli d’allarme sugli scarichi illegali e l’efficienza dei depuratori nel nostro Paese – dichiaraLaura Brambilla, portavoce di Goletta Verde. Le istituzioni non possono continuare a far finta di niente, devono investire nell’efficientamento del sistema di depurazione per la salute dei cittadini e delle cittadine e per non intercorrere in nuove sanzioni dalla Comunità Europea. Non dobbiamo dimenticare che l’Italia ha già 4 procedure di infrazione per la mancata conformità alla Direttiva Acque Reflue, e quella del 2004 è già arrivata alla sanzione pecuniaria che ha già portatogli italiani a pagare in bolletta oltre 142 milioni di euro. Se non corriamo ai ripari questo numero aumenterà». «Troppe criticità lungo la costa del Lazio continuano ad essere confermate – commentaRoberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio, con le nostre analisi non vogliamo sostituirci alle autorità competenti, tanto meno giudicare complessivamente la qualità di intere porzioni del litorale, ma porre l’attenzione su problemi evidenti che ne mettono a rischio la salute. Un’attenzione che chiediamo con forza anche agli amministratori, i gestori del servizio idrico, i consorzi di bonifica e gli operatori del mare. Scarsa o mancata depurazione e abusivismo fognario sono le cause delle problematiche che emergono, peraltro sempre negli stessi posti: per indagare e risolvere i problemi, con i nostri laboratori siamo a disposizione di tutti i comuni marini, ma anche di tutti quelli dell’entroterra dai quali, spesso, provengono i reflui inquinati. Il mare del Lazio ha un potenziale straordinario che va valorizzato al meglio, per farlo è imprescindibile l’impegno costante per la sua qualità, attraverso la quale generare green economy e bellezza in tutta la regione». «Prendiamo atto del lavoro svolto da Goletta verde per la quale si nutre il massimo rispetto ma le uniche analisi con validità giuridica sono quelle effettuate dagli enti preposti della Regione Lazio che da anni attestano che le acque di Ladispoli risultano eccellenti». Ad intervenire, replicando ai dati di Goletta Verde è il delegato al Demanio marittimo Pierpaolo Perretta che evidenzia come «il divieto di balneazione, che ricomprende le foci fluviali, è un divieto preventivo per cause diverse dall’inquinamento». E sui divieti cautelativi a ridosso dei fiumi era intervenuto anche il biologo e ricercatore Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile), Filippo Moretti: «Quello dei divieti cautelativi a ridosso dei fiumi è un aspetto tecnico di difficile risoluzione». «Specie in estate – aveva spiegato nei giorni scorsi – potrebbe avvenire una concentrazione di batteri nei fossi, anche per via dell’acqua stagnante. Una contaminazione di batteri che, magari in alcuni giorni, potrebbero finire in mare. E gli enterococchi sono in grado di sopravvivere anche ad alte temperature. Ovviamente capisco i sindaci e gli operatori del settore che si sentono danneggiati. Ladispoli, ad esempio, è una delle località più penalizzata perché sfociano due fiumi in centro tagliando fuori dalla balneabilità almeno 800 metri». E si effettuassero controlli ad hoc ogni giorno? «Non cambierebbe di molto – aveva concluso Moretti – perché i risultati delle analisi non sarebbe immediati proprio perché esiste un periodo di incubazione».

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