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venerdì, Luglio 19, 2024

Aggressione omofoba, “Camminavamo mano nella mano, ci hanno picchiato in 4”

La violenza, nello scorso fine settimana, è iniziata quando tre uomini e una donna sono scesi da un’auto: una coppia di ragazzi che camminava mano nella mano è stata colpita con una cintura, con pugni e calci, tra urla e insulti omofobi. Gay Help Line denuncia: “Nonostante molti testimoni, nessuno è intervenuto fino a quando qualcuno ha fermato gli aggressori”. Dopo essere andati al pronto soccorso, le vittime hanno deciso di denunciare l’accaduto alla polizia e hanno chiamato il numero 800 713 713 di Gay Help Line raccontando l’episodio: “Non possiamo più accettare di vivere in una società dove la violenza, come quella che abbiamo subito, è ancora una triste realtà. Io e il mio ragazzo ci teniamo a lanciare un messaggio contro ogni tipo di aggressione. Siamo stanchi di dover avere paura di passeggiare mano nella mano, di guardarci continuamente alle spalle, di vivere con l’ansia costante di essere vittime di atti insensati. Pur non essendo attivisti di professione, non possiamo rimanere in silenzio di fronte a tale brutalità. Oltre al dolore fisico del pestaggio, ci ha ferito profondamente l’indifferenza di chi ha assistito alla scena. Anziché intervenire per aiutarci, queste persone hanno preferito filmare l’accaduto e pubblicarlo sui social, beffandosi del nostro dolore. Rivedendo il video, siamo rimasti sconvolti dalla ferocia con cui siamo stati attaccati, senza che nessuno temesse le gravi conseguenze che un simile gesto poteva avere.” Per Alessandra Rossi, Coordinatrice Gay Help Line: “Quello che è successo ai due ragazzi ci lascia sgomenti e preoccupati. Già nei mesi scorsi abbiamo registrato un incremento delle segnalazioni di episodi di micro-aggressione avvenuti in luoghi della comunità lgbtqia+. C’é preoccupazione, ma anche la forza che nasce dall’indignazione. La cultura dell’odio non può e non deve essere portata nei luoghi della socialità e del divertimento. Serve una maggiore attenzione da parte delle istituzioni riconoscendo tutele specifiche a chi ne resta vittima”. Non sono stati ancora individuati gli aggressori.

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