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martedì, Luglio 23, 2024

Ladispoli: prosegue la protesta dei residenti per la movida sul lungomare

Sarebbero state sufficienti 7/8 firme affinché si agisse contro il disturbo alla quiete pubblica, e invece in 3 serate, con un passaparola tra balcone e balcone, gli abitanti del Lungomare ne hanno raccolte molte di più e presentato in fretta le loro rimostranze per quanto accade giornalmente in alcuni stabilimenti balneari e locali bar a pochi metri dalle abitazioni: diffusione della musica ad altissimo volume, karaoke e spettacoli dal vivo fino a tarda notte. Più velocemente si fosse manifestato formalmente il danno perpetrato nei confronti degli abitanti e prima avremmo potuto godere della nostra libertà, della vita privata e familiare e del riposo, costituzionalmente protetti.
Se alcuni imprenditori sostengono che la musica assordante possa favorire in modo qualche modo il commercio sul nostro territorio, beh noi crediamo invece l’esatto contrario; spesso infatti se non si riesce a comunicare in locale pubblico piuttosto se ne preferisce uno dove la socializzazione sia possibile. Perfino i villeggianti decidono di restare per qualche giorno al caldo afoso di Roma pur di riuscire finalmente a riposarsi e riprendersi dall’estenuante soggiorno a Ladispoli… insomma si prendono una vacanza dalla vacanza!
E’ ormai assodato che le immissioni sonore sopra la soglia consentita nuocciono fortemente alla salute, e che anche le grida, le strombazzate di clacson, gli schiamazzi, le risse e il via vai di moto smarmittate che perdurano fino alle 03,00 della mattina, producono gli stessi effetti. Chi abita o si trasferisce nella nostra città durante il periodo estivo deve studiare, lavorare e, nella maggior parte dei casi, deve anche recarsi fuori Ladispoli per farlo, e ciò significa alzarsi molto presto la mattina. Devono farlo anche le persone di una certa età, perché ricordiamocelo, in Italia si deve lavorare fino a 67 anni e 4 ore di riposo per notte non sono affatto sufficienti, né per i giovani e né per i meno giovani.
Occorre precisare che il reato di disturbo alla quiete pubblica si configura anche all’interno degli orari previsti dall’Amministrazione per le attività musicali, sforando appunto i 3 decibel previsti dalla normativa nazionale. Abbiamo quindi deciso di manifestare il nostro disappunto su quanto sta accadendo, così come il nostro interesse ai fini risarcitori verso chiunque contribuisca a vario titolo. Per chi fosse interessato, l’appuntamento è al Consiglio Comunale di oggi alle ore 18,00.

Un firmatario della diffida

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