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sabato, Luglio 27, 2024

Crisi alla Fondazione Santa Lucia, a rischio quasi mille posti di lavoro

Una crisi sempre più drammatica. Il rischio è il fallimento: cresce la preoccupazione per il futuro dell’istituto fondazione Santa Lucia, dopo l’esito negativo della procedura di composizione del debito e l’avvio del piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione da parte del tribunale. Lo denunciano i sindacati. E la fondazione chiede l’aiuto delle istituzioni. L’obiettivo comune è i salvare i posti di lavoro – 973 i dipendenti in totale – e il servizio di eccellenza che ha distinto fino ad oggi la struttura ospedaliera privata a sud di Roma dedicata alla neuroriabilitazione di alta specialità e alla ricerca nelle neuroscienze. In una crisi che va avanti, tra alti e bassi, da 17 anni la Fondazione ha affidato ad una nota la propria posizione prospettando l’utilizzo di uno strumento previsto dal codice della crisi d’impresa dopo la riunione tra i vertici della fondazione e i sindacati durante la quale è stata descritta nel dettaglio la preoccupante realtà. Nata 64 anni fa come centro per l’assistenza ai veterani della seconda guerra mondiale, oggi l’istituto è il più grande ospedale monospecialistico italiano per la neuroriabilitazione ospedaliera. Un fiore all’occhiello perché dal ’92 è riconosciuta dal Ministero della salute come IRCCS e, attualmente, opera nel settore delle neuroscienze con 60 laboratori e circa 200 ricercatori. L’ospedale è costituito da 6 Unità Operative Complesse, 325 posti letto, 2.000 i pazienti assistiti ogni anno.

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