Lanfranco Principi resta agli arresti domiciliari. Il tribunale del riesame di Roma ha respinto l’istanza della difesa dell’ex sindaco di Aprilia e ha confermato la misura cautelare nei suoi confronti. Principi e’ ai domiciliari dal 3 luglio quando è scattata l’operazione di carabinieri di e direzione investigativa antimafia. L’inchiesta assedio della dda capitolina ha svelato l’esistenza di un’associazione mafiosa profondamente radicata nella citta’ pontina. “Un comune nel comune” diceva un indagato in un’intercettazione. Infiltrazioni in appalti e servizi pubblici. voti in cambio di favori, usura, estorsioni e traffico di droga. Nomi di peso dei clan della zona: Forniti, Gangemi. 23 arresti in tutto. Un impianto che ha retto alla prova del riesame. Tra le accuse a carico di Principi – che all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di vicesindaco – ci sono il concorso esterno in associazione mafiosa e lo scambio elettorale politico mafioso in occasioni delle votazioni del 2018. Decaduta invece l’accusa di traffico illecito di influenze. Dall’11 luglio il comune di aprilia e’ guidato dal commissario prefettizio paolo d’attilio. Principi si e’ dimesso, come l’intero consiglio comunale, ma dopo il gip, anche il riesame adesso respinge la richiesta di revoca degli arresti per l’ex primo cittadino. Le motivazioni saranno rese note tra 40 giorni, poi ci potrebbe essere il ricorso in Cassazione.
