Riccardo I re d’Inghilterra, conosciuto come Cuor di Leone, si fermò ad Ardea. Visitò uno dei siti religiosi più importanti dell’epoca, l’oratorio cristiano ipogeo, un ninfeo Romano in seguito utilizzato dai primi cristiani, dimenticato per secoli e scoperto casualmente all’inizio del 1964, nei pressi della rocca di Ardea. L’importante evento storico del passaggio di Riccardo Cuor di Leone è oggetto della rievocazione che si terrà domenica 4 agosto proprio nei pressi dell’ipogeo cristiano, sotto la rocca di Ardea. Il “Passaggio di Riccardo Cuor di Leone per Ardea” è la prima rievocazione storica che la città dedica all’affascinante e misterioso episodio di storia medievale avvenuto sul territorio ardeatino. Come ricostruisce lo storico Antonio Sessa, i territori di Ardea e Pratica passarono, dal 1081 al 1442, sotto la proprietà dell’Abate della Basilica di San Paolo e fu in quel periodo che la grotta fu affrescata e acquisì grande importanza tanto da essere visitata da un grande Re. Infatti, Rogeri De Hoveden, un cronista presente alla Terza Crociata, nella sua Chronica, ma anche altri studiosi dell’epoca, riferiscono che Riccardo I, re d’Inghilterra detto “Riccardo Cuor di Leone” il 26 agosto del 1190 si reca con devozione in quel santo luogo, l’attuale Ipogeo Oratorio Cristiano di Ardea, accompagnato da un cavaliere templare. Il re era salpato con il suo esercito dal porto dell’odierna Marsiglia per partecipare alla Terza Crociata. Prima di andare a Messina, dove si doveva congiungere con il resto dei crociati, sbarcò ad Ostia e attraverso la via Severiana si recò ad Ardea a pregare in quel santo luogo. Come sostiene il professor Giuseppe Cinelli, studioso di Religioni Antiche e Storia Medievale, nell’affresco dell’Oratorio Ipogeo, detto anche di San Michele, si trova la prima effige del Santo Graal. Tra i Santi raffigurati negli affreschi ci sono anche la Maddalena e l’Arcidiacono Lorenzo, il custode della Sacra Reliquia. E non è forse un caso che durante la sua visita all’ipogeo, Re Riccardo fosse accompagnato proprio da un cavaliere templare. Leggenda vuole infatti che i Cavalieri Templari fossero i custodi del mitico Graal, la coppa in cui bevve Gesù durante l’Ultima Cena e nella quale, dopo la crocifissione, Giuseppe di Arimatea raccolse il suo sangue. Come si domanda Antonio Sessa, «poteva essere quello il motivo della visita del Re d’Inghilterra? Incredibilmente troviamo un templare accanto al re di Inghilterra».