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giovedì, Agosto 1, 2024

Ponte Mammolo: livelli di diossina 300 volte sopra la soglia

Una concentrazione di diossina pari a 92 picogrammi per m3, quella che si è sprigionata nelle 24 ore successive all’incendio di Ponte Mammolo, scoppiato domenica scorsa nel quadrante est della capitale. Un valore trecento volte più alto della soglia di sicurezza che non dovrebbe superare lo 0,3. Gli esiti delle primi analisi dell’Arpa Lazio inducono alla massima prudenza il Comune di Roma, che ha emanato un’ordinanza. Tra le misure disposte per l’area nel raggio di un chilometro dal luogo d’origine del rogo il divieto di raccolta di origine vegetale e animale. Nel raggio di due chilometri poi le raccomandazioni per chi vive in zona di lavare bene frutta e verdura, pulire davanzali, balconi e i filtri dei climatizzatori. Le fiamme spente soltanto lunedì mattina hanno provocato l’evacuazione di 120 persone, rifiuti, auto carbonizzate, baracche. La Procura di Roma ha subito aperto un fascicolo per incendio colposo. Un’inchiesta delicata, come si è intuito dalle parole del sindaco Gualtieri ieri durante il sopralluogo sulla collina di Monte Mario colpita ieri da un altro incendio. Oggi se n’è parlato nella riunione in prefettura del Comitato per l’Ordine e la sicurezza, con istituzioni e forze dell’ordine. Tra le ipotesi sul tavolo anche la pista della criminalità. Nessuno dimentica che appena un anno fa la stessa zona fu teatro di un altro devastante incendio all’interno di una discarica di rifiuti abusiva. Nel frattempo stamattina si è riunito il Centro operativo comunale della Protezione civile di Roma per fare il punto sui due incendi che hanno colpito la Capitale. La Asl ha constatato come le prescrizioni inserite nell’ordinanza del Sindaco su Ponte Mammolo siano ben calibrate alla situazione, tanto che il dipartimento Prevenzione ha deciso di non inserire nuove e diverse prescrizioni rispetto a quelle già adottate. Nel corso del confronto è stata inoltre individuata la necessità di una task force specializzata nella prevenzione del rischio roghi nei parchi. Di questa unità farebbero parte la Polizia Locale, Arpa, Roma Natura e personale della Protezione civile. Obiettivo: controllare ancora più accuratamente che i privati tengano i propri fondi privi di rifiuti e conformi all’ordinanza comunale.

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