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sabato, Agosto 10, 2024

Femminicidio di Fonte Nuova, Ossoli non si pente: “Se lo meritava”

Si è avvalso della facoltà di non rispondere, durante l’interrogatorio di garanzia, Domenico Ossoli, 73 anni, accusato dell’omicidio della moglie Annarita Morelli (72), uccisa con un colpo di pistola nella sua auto martedì scorso. La gip di Tivoli Sabina Lencioni non ha convalidato il fermo, ritenendo che non sussista pericolo di fuga. Tuttavia Ossoli resta nel carcere di Rebibbia perché riconosciuto come “capace e incline a gesti della massima pericolosità, che adotta freddamente, con premeditazione, e per futili motivazioni.” Nell’ordinanza la Giudice per le indagini preliminari riconosce tutte le aggravanti contestate dalla procura di Tivoli: l’avere agito contro la moglie; la premeditazione (perché il proposito del delitto è maturato due giorni prima e Ossoli è partito da Norcia, la mattina del 6 agosto, armato di pistola e con lo specifico intento di andare a uccidere la moglie); i motivi abietti (la volontà di non perdere il controllo sulla vita della moglie); il fatto di avere agito in circostanze in cui le possibilità di difesa della vittima erano limitate (poiché la donna era impegnata in una manovra nella sua auto). Nell’ordinanza la gip parla di “impianto probatorio di indiscutibile solidità” e scrive di “fredda e lucida determinazione che ha sorretto il procedimento volitivo: l’Ossoli ha evidentemente accumulato nei riguardi della vittima una carica di violento e rabbioso risentimento, che è venuta ad esplosione il 6 agosto scorso, quando l’indagato partiva da Norcia con la pistola carica, con il chiaro intento di uccidere.” Ossoli non avrebbe accettato la separazione chiesta della moglie e l’avrebbe spiata di continuo, anche collocandole un Gps nell’auto per controllare i suoi spostamenti. Non solo: la decisione di uccidere la donna sarebbe maturata quando lei, per sottrarsi al controllo ossessivo al quale il marito la sottoponeva, gli ha raccontato, fingendo, di avere una relazione sentimentale con un’altra persona. Da parte dell’uomo, inoltre, non c’è nessun pentimento. Il procuratore di Tivoli Francesco Menditto ha riferito una frase di Ossoli: “Se lo meritava”.

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