Free Porn
xbporn
sabato, Agosto 10, 2024

Croce rossa, croce bianca, croce verde

Da alcuni anni, l’amico Manlio Luciani reclamava di conoscere l’anno di fondazione della Croce Rossa a Civitavecchia. Finalmente posso soddisfarlo: “La sezione locale della Croce Rossa, da poco costituita, si compone di oltre 40 soci. In settimana si formerà il sottocomitato colla relativa sezione femminile. Il marchese Benedetto Guglielmi, delegato locale della Croce Rossa, d’accordo colla Croce Bianca, ha da qualche giorno costituito una squadra di 10 volontari, pronta a partire per i luoghi ove infierisce il colera. Si fa appello a tutti i cittadini, i quali hanno ricevuto schede della Croce Rossa, di ritornarle sollecitamente colle loro adesioni”. È quanto si può leggere sul Messaggero del 28 agosto 1910 e da queste poche righe estraiamo numerose e preziose informazioni. Fondatore della Croce Rossa civitavecchiese è il marchese Benedetto Guglielmi, figlio di Giulio già sindaco di Civitavecchia, nobile di nascita ma convinto repubblicano per il cui partito ricopre la carica di consigliere provinciale. È per alcuni anni comandante dei vigili volontari del fuoco. Fu volontario della Croce Rossa in Libia durante la spedizione d’occupazione. Il 1910 vede la nascita della sezione ma anche del sottocomitato femminile, se un giorno sarà possibile ricercare documenti nell’archivio storico della Croce Rossa si potrà andare a colpo sicuro. Da subito la Croce Rossa beneficia di un ampio riscontro: 40 soci in poche settimane non sono certamente pochi. Sono i pionieri del movimento che ancora oggi è attivo e presente in città. I vigili volontari e i membri delle varie pubbliche assistenze costituiscono gli antesignani dell’attuale protezione civile: i volontari civitavecchiesi si distinsero in quei primi anni del Novecento nei terribili e disastrosi terremoti di Reggio Calabria e di Avezzano, prestarono soccorso a quanti colpiti dalle ricorrenti epidemie di colera in varie parti del sud d’Italia. Nel mio libro dedicato alla locale massoneria, un capitolo è dedicato alle realtà laiche che in qualche modo cercarono di infrangere il monopolio che la Chiesa esercitava nell’assistenza sanitaria e caritatevole grazie alle tre confraternite cittadine. La prima pubblica assistenza di cui conosciamo il nome è la “Croce di ferro”, presieduta dal professore Alceste Lanna, esponente di spicco della loggia massonica. I volontari si occupavano di soccorrere i malati e i feriti e di trasportali negli ospedali civici, allora divisi fra maschile e femminile. Ad essa seguì la “Auxilium” di cui Benedetto Guglielmi fu nel 1901 proclamato comandante onorario. Le più attive in città però furono la Croce Bianca, di cui le prime notizie risalgono al 1901, e la Croce Verde nata il 10 ottobre 1911: “In una riunione numerosissima tenutasi nella sede della Cooperativa dei lavoratori del porto, gentilmente concessa, si è composto il Consiglio d’amministrazione della Croce Verde, la nuova società di pubblica assistenza. Furono eletti: Alfredo Baccari, presidente; Augusto Benedetti, Pietro Chiodi, Augusto Ferrari, Lieto Leti, Attilio Ferrari, Giuseppe Rogano e Giuseppe Poloni consiglieri.” Leggendo le cariche sociali ci si accorge che la maggior parte erano esponenti socialisti. Nel 1930 un decreto reale costrinse le diverse pubbliche assistenze a confluire nella Croce Rossa italiana, unica delegata dal governo fascista a gestire questo delicato aspetto della vita civile. Il prossimo anno pertanto, la Croce Rossa di Civitavecchia, sia maschile che femminile, festeggerà i suoi centoquindici anni dalla fondazione e nello stesso tempo i centocinquanta dalla nascita del suo fondatore, il marchese Benedetto Guglielmi, benefattore della nostra città.

Articoli correlati

Ultimi articoli