Lucia Felici ha cercato di difendersi. Sulla schiena del marito evidenti graffi. Il corpo della 76enne ritrovato in camera, a terra, in posizione supina, ma con i piedi sopra il letto. Un elemento che sconfesserebbe la versione fornita da Carmine Alfano al pubblico ministero subito dopo l’omicidio della moglie, a castelnuovo di porto. I due dormivano separati, ha raccontato l’83enne. Venerdì mattina, Lucia avrebbe cominciato a urlare per un forte dolore alla testa. lei era seduta sul letto. Lui l’avrebbe accarezzata per calmarla, ma Lucia avrebbe continuato a gridare sempre più forte, la ricostruzione di Alfano. “Non so cosa mi è preso e l’ho strangolata”, le parole dell’uomo. Le mani strette al collo della donna per 5 minuti fino a soffocarla. L’83enne ha parlato di contrasti caratteriali, ma ha negato di aver picchiato la moglie in passato, come invece sostiene la Procura di Tivoli. la vittima aveva un coltellino stretto nella mano sinistra, la prova forse che avesse paura.
Una versione confusa, incoerente quella del presunto assassino che non convince affatto gli inquirenti. Domani, alle 11 e 30, a Tivoli è fissato l’interrogatorio di garanzia. L’avvocato Gianfranco Polinari ha già annunciato che il suo assistito risponderà alle domande del gip. Il difensore chiederà anche una perizia pschiatrica. Alfano ha raccontato di aver tentato di togliersi la vita anni fa e di essere stato in cura nel centro di igiene mentale di Morlupo. Elementi anche questi tutti da verificare.
La versione dell’assassino di Castelnuovo di porto
