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giovedì, Agosto 15, 2024

Il Real Madrid vince la sesta Supercoppa Uefa, niente impresa per l’Atalanta: 2-0

Il Real Madrid ha vinto la Supercoppa Uefa 2024. A Varsavia i campioni d’Europa hanno battuto 2-0 l’Atalanta, che ha giocato alla pari per un’ora di gioco. Ottimo il primo tempo della Dea, che imbriglia gli spagnoli e sfiora il gol al 25′, quando Militao stampa contro la traversa un cross di de Roon. Il Real si vede nel finale e questa volta è Rodrygo a colpire la traversa con un bel sinistro. La ripresa inizia con una strepitosa parata di Courtois sul colpo di testa di Pasalic, poi Bellingham sale in cattedra e per la Dea è notte fonda. Al 59′ Valverde segna a porta vuota dopo un’azione travolgente di Vinicius e al 68′ arriva anche il primo gol ufficiale di Mbappé, con un destro sotto la traversa.L’Atalanta dura un’ora, in cui gioca alla pari se non meglio del Real Madrid ma, una volta subito il gol di Valverde, va in bambola e non riesce più a raddrizzare il match che regala agli spagnoli la sesta Supercoppa Uefa della loro storia e aD Ancelotti la quinta (due di queste conquistate con il Milan, ennesimo record per Don Carlo). Gasperini riesce a imbrigliare gli assi del Real, ma nella ripresa Bellingham sale in cattedra, i giri del motore aumentano e alla distanza le giocate dei campioni fanno la differenza. Vinicius si conferma implacabile nelle finali (11 disputate con 4 gol e 7 assist) e c’è anche gloria per Mbappé: il francese è ancora lontano dalla forma migliore ma ha trovato il modo di bagnare il suo debutto ufficiale con il Real con la cosa che gli riesce meglio, ovvero segnare. A Varsavia, però, anche la Dea merita gli applausi perché ha dato filo da torcere alla squadra più forte al mondo nonostante le tante defezioni pesanti. Tra indisponibili e vicende di mercato è lunga la lista degli assenti per Gasperini che deve fare a meno di Scamacca, Scalvini, Toloi, Touré e Koopmeiners. Negli 11 titolari i calciatori che si sono conquistati con merito la finale di Varsavia: c’è Pasalic alle spalle di De Ketelaere e Lookman. Retegui parte dalla panchina. Ancelotti perde Camavinga e lancia dal 1′ i Fantastici 4: Bellingham, Mbappé, Vinicius Jr e Rodrygo. L’inglese arretra sulla linea dei centrocampisti, il francese si piazza in mezzo ai due brasiliani e agisce da prima punta. Perfetto l’atteggiamento della Dea nella prima frazione, in cui chiude gli spazi e non ha paura di lasciare nell’uno contro uno i tre centrali con i velocissimi attaccanti del Real. Mbappé è ancora fuori dagli automatismi e si vede solo al 15′: Valverde crossa in area, Mbappé conclude ma Hien respinge con il braccio completamente attaccato al corpo. Con il passare dei minuti l’Atalanta prende campo, gioca senza timori reverenziali e con un pizzico di fortuna in più poteva anche sbloccare il match: al 25′ il cross di de Roon è deviato con la testa da Militao e si stampa sulla traversa. Poi è Lookman ad avere una doppia occasione: prima si lancia verso la porta di Courtois, ma Rudiger sporca il pallone e l’azione sfuma (34′); poi controlla di petto, ma il suo tiro è deviato in angolo. L’ultima azione del primo tempo è dei merengues e questa volta è l’Atalanta a ringraziare la Dea Bendata: Vinicius a centro area per Rodrygo, sinistro che colpisce la parte alta della traversa (46′). A inizio ripresa è l’Atalanta ad avere la prima grande occasione, ma Courtois si conferma portiere straordinario e con la mano di richiamo mette in angolo il colpo di testa di Pasalic. La stanchezza comincia a farsi sentire, le squadre si allungano e Bellingham sale in cattedra. L’inglese si prende sulle spalle la squadra e al 59′ ecco l’episodio che cambia il match: il Real intercetta il rilancio di Musso, Vinicius salta Djimsiti e dal fondo mette in area dove Valverde tutto solo non può sbagliare. La Dea accusa il colpo, rischia il tracollo ma è tenuta in vita dalle parate di Musso: al 61′ il portiere argentino è super su Vinicius lanciato in porta da Bellingham (62′), poi respinge sulla linea un tiro deviato da Hien e infine dice no alla conclusione dell’inglese (66′). I titoli di coda arrivano al 68′, quando l’ex Borussia Dortmund serve a centro area Mbapp, destro sotto la traversa che vale il 2-0. Gasp prova a giocarsi le poche carte che ha in panchina (Retegui su tutte), ma ormai gli spagnoli sono padroni del campo e giocano con quella scioltezza che non si era vista nel primo tempo.

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