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martedì, Agosto 20, 2024

Smog, la mappa dell’inquinamento nei quartieri di Roma

Oggi, con tanti cittadini in vacanza, Roma è svuotata dal grande traffico e l’aria è più respirabile, ma in generale in alcune zone della capitale le emissioni mettono a serio rischio la salute di chi ci abita. A dirlo è un rapporto dell’Arpa Lazio che valuta la qualità dell’aria nel 2023 nella regione: le criticità maggiori sono nella Capitale, e a preoccupare sono soprattutto biossido di azoto e ozono, più che le famigerate polveri sottili. Il primo, che irrita l’apparato respiratorio e gli occhi, può causare bronchiti ma anche edemi polmonari, e l’anno scorso ha superato la soglia consentita in zona Marconi, nella centralina di Piazza Enrico Fermi, dove il valore medio è stato di 47 microgrammi al metro cubo con limite a 40. Vicine alla soglia – ma sotto – anche le centraline di Corso Francia e Tiburtina e valori alti, a 34 microgrammi, anche a via Magna Grecia. Per quanto riguarda l’ozono, che può favorire l’asma e nel lungo periodo l’ictus, la maglia nera va a Cinecittà, dove i valori limite sono stati sforati 27 volte contro un massimo annuo di 25. Gli altri quartieri restano sotto soglia, anche se questo inquinante non viene rilevato a Marconi, Corso Francia e Tiburtina. Meglio, si fa per dire, per le polveri Pm10, di cui nelle 13 stazioni romane non è mai stato superato il limite massimo di 35 sforamenti in un anno, per cui la concentrazione di polveri sottili in città è considerata accettabile. Sempre che non venga accoppiata ad altre sostanze dannose, come la diossina sprigionata dai tanti roghi che anche quest’anno hanno colpito un po’ tutti i quadranti della capitale.

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