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venerdì, Agosto 23, 2024

Tumore al rene da 12 centimetri: operato al San Paolo

Un dipendente di 66 anni della Asl Roma 4, affetto da una voluminosa neoplasia renale di quasi 12 centimetri, ha scelto di affidarsi ai medici del San Paolo per un intervento di chirurgia oncologica salvavita, rifiutando l’invito a rivolgersi a Roma.

Grazie alla professionalità del direttore della UOC Chirurgia dottor Pasquale Lepiane e alla sinergia tra i reparti di Chirurgia, Radiologia, Nefrologia e Oncologia, l’uomo è stato sottoposto con successo a una complessa nefrosurrenalectomia sinistra laparoscopica, che ha consentito un recupero rapido e il ritorno al lavoro in tempi record. L’episodio conferma la qualità e l’efficienza delle cure offerte dal presidio locale, paragonabili a quelle dei più rinomati ospedali della capitale.

IL CASO – Come spiega il dottor Lepiane il 66enne, a seguito di disturbi addominali, ha eseguito prima una ecografia e poi una tac addome che ha mostrato la presenza di una voluminosa neoplasia del rene di sinistra di quasi 12 centimetri e, sebbene fossero arrivate al paziente indicazioni per rivolgersi a Roma, l’uomo dopo aver parlato con il direttore della Chirurgia ha espresso la volontà di poter essere operato a Civitavecchia.

LA FASE PRE OPERATORIA – Dopo una prima fase in cui Lepiane ha visualizzato e studiato le immagini della tac, il medico ha proposto al paziente la possibilità di essere operato presso l’ospedale San Paolo tentando l’intervento in laparoscopia, molto meno invasivo e con tempi di recupero minori. Subito dopo «sono state eseguite tutte le indagini pre-operatorie necessarie e propedeutiche all’intervento – ha spiegato Lepiane – nonché una scintigrafia renale che il paziente ha eseguito presso l’ospedale San Camillo di Roma per avere un quadro generale della funzionalità del rene controlaterale», per verificare che il rene residuo funzionasse in maniera adeguata anche se non c’era altra strada, vista la grandezza della neoplasia, se non quella dell’operazione.

L’OPERAZIONE – Il paziente è stato sottoposto ad un intervento di nefrosurrenalectomia sinistra laparoscopica con una degenza di circa 10 giorni a seguito di una ripresa più lenta per una lieve perdita linfatica dal drenaggio che si è risolta spontaneamente nel giro di qualche giorno. Il dottor Lepiane è stato aiutato dalla dottoressa Rosa Scaramuzzo e dall’anestesista Giuseppe Tripoli e dal team infermieristico composto da Regnani, Ricci, Fanali, Corrente e Oros.

IL POST OPERATORIO – Il paziente all’esito dell’esame istologico è stato affidato «ai colleghi – continua Lepiane – del servizio di oncologia del San Paolo che lo hanno preso in carico per un eventuale trattamento immunoterapico viste le dimensioni della neoplasia e soprattutto il fatto che per alcuni tipi di tumore del rene la prevenzione delle recidive può essere tenuta sotto controllo con, appunto, l’immunoterapia. Inoltre è stato preso in carico dal servizio di Nefrologia per avere un quadro generale completo e procedere successivamente ai vari controlli ai quali questi pazienti che sono mono-rene devono sottoporsi». Il 66enne, visitato qualche giorno dopo la dimissione, si è mostrato molto soddisfatto del trattamento ricevuto dal team dell’ospedale San Paolo e ad inizio settimana è già tornato a lavorare. Una dimostrazione della sinergia totale tra i vari servizi della Asl Roma 4, ognuno per i suoi ruoli. La Radiologia per la diagnostica, la Chirurgia per la procedura e la Nefrologia e l’Oncologia per il post operatorio per una presa in carico totale dell’utente che conferma ancora una volta la validità dei servizi offerti alla popolazione. L’uomo ha effettuato la tac il 25 giugno, dopo una settimana è stato preospedalizzato e l’8 luglio operato con tempi record grazie all’organizzazione interna del San Paolo.

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