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mercoledì, Agosto 28, 2024

“Il Comune dovrebbe togliere la gestione del PalaGalli alla Nc”

Ancora acque agitate dalle parti del PalaGalli, come ampiamente prevedibile.

Prima la chiusura dell’impianto avvenuta ormai diverse settimane fa da parte della Procura della Repubblica.

Poi il comunicato della Nc Civitavecchia che, dopo il via libera della stessa Procura, aveva reso noto di aver iniziato i lavori di messa in sicurezza per poter riaprire presto le porte dell’impianto cittadino, senza risparmiare qualche pesante frecciata alla Nautilus.

Non si è fatta quindi attendere la risposta da parte del club di pallanuoto femminile, che ha avuto una reazione piccata sulla questione.

E la sensazione è che le polemiche non siano certo finite qui, con le possibilità di un riavvicinamento tra le parti che sembra ormai essere sotto lo zero, a meno di imprevedibili situazioni.

«Dopo i provvedimenti adottati dall’ Autorità Giudiziaria – si legge nella nota della Nautilus – avremmo preferito rimanere in silenzio nel rispetto della stessa Procura della Repubblica e dell’attuale Amministrazione Comunale che si sta adoperando nell’ interesse della collettività, ma non con poco sconcerto leggiamo le farneticanti dichiarazioni pubbliche rese dalla Nc che, cerca di alzare una cortina fumosa per nascondere alla città le sue responsabilità. Abbiamo detto alla città perché con la Procura della Repubblica tali escamotage non funzionano ed infatti sembra chiaro che vi siano indagati e che i reati ipotizzati siano stati riscontrati: il sequestro penale della piscina dimostra tale circostanza. Chiaramente senza alcun reato sarebbe stato giuridicamente impossibile procedere al sequestro. Quindi si ricorda alla NC che non è certo la nostra società a dover rispondere di alcunché ma semmai sono gli indagati a doverlo fare: chiaramente la nostra società è vittima e, come tale, contribuirà alla verità costituendosi parte civile nei confronti del o dei soggetti che saranno imputati.

Ciò detto è necessario evidenziare quanto segue:

1) La NC deteneva il bene in forza di una convenzione stipulata con il Comune di

Civitavecchia;

2) La convenzione prevedeva che la NC dovesse corrispondere un canone (per la verità simbolico pari a circa euro 2000,00 annuì) e doveva provvedere a tutte le manutenzioni della piscina;

3) Da quello che è dato sapere non venivano nemmeno corrisposti i canoni dal 2018

almeno sino ad inizio del 2024;

4) la totale assenza di manutenzione, dopo alcuni anni, ha portato al completo

ammaloramento del bene che non appartiene alla NC ma è del Comune di Civitavecchia.

5) prima di procedere all’esposto abbiano tentato di sollecitare il Comune ad

intervenire ma abbiamo ricevuto risposto del tutto fumose;

6) dopo il contenzioso con Enel circa il mancato pagamento delle utenze, ci risulta che le attuali utenze di gas e luce, facciano capo ad un soggetto non titolato.

Fatte queste premesse ci chiediamo:

1) Come è stato possibile arrivare al degrado denunziato tenuto conto che l’incuria che ha portato al sequestro viene sicuramente da lontano?

2) Chi doveva controllare e perché non ha controllato?

3) In questa situazione quando già il Comune aveva ricevuto le nostre segnalazioni, come è stato possibile prorogare per altri anni la concessione che già non veniva onorata dalla NC?

4) Perché ancora oggi non è stata instaurata la procedura, che riteniamo doverosa, atta a far decadere la convenzione per gravissimi inadempimenti della concessionaria?

5) ci sono state “coperture politiche” che hanno tutelato, contro la legge, gli interessi della NC che di fatto ha gestito senza spendere un centesimo di canoni, di manutenzione un bene pubblico?

  1. è possibile che un soggetto non titolato possa intestarsi le utenze a servizio di un bene pubblico (Gas ed energia elettrica)?
    • Su questi temi dovrà confrontarsi l’attuale amministrazione, nella quale riponiamo piena fiducia, che dovrà attuare le necessarie e doverose iniziative volte a tutelare un bene pubblico, che appartiene alla collettività e non a singole persone. Riteniamo oltremodo doveroso che il Comune disponga senza ulteriori indugi la decadenza della convenzione in modo da assicurare per il prossimo futuro la sicurezza di tutti gli utenti dell’impianto che potranno utilizzarlo senza incorrere in pericoli per la salute».

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