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mercoledì, Agosto 28, 2024

Il fenomeno Hikikomori: che cosa è e chi “colpisce”

Si parlerà dell’effetto Hikikomori in biblioteca comunale. Di cosa si tratta? Un Hikikomori è un giovane che ha scelto di limitare o ridurre la propria vita sociale, spesso ricorrendo a livelli estremi di isolamento e confinamento, rifiutando il contatto con le persone intorno e il mondo esterno. Partendo da questo concetto, giovedì 5 settembre 2024, alle 9:30 alla biblioteca comunale si svolgerà un incontro che ha come obiettivo quello di favorire la conoscenza sull’argomento. L’evento si dividerà in due parti: la proiezione del film “La Chiocciola” diretto da Roberto Gasparro, successivamente l’apertura di un dibattito con la Dottoressa Giulia Migani e il Dottor Marco Paoloni in rappresentanza dell’associazione. «Negli ultimi anni – ha spiegato l’assessore alla Cultura Margherita Frappa – si è sentito molto parlare del fenomeno dell’HIkikomori, che porta ragazzi e giovani adulti a un ritiro sociale patologico. Certamente, per queste persone, la pandemia ha avuto un’incidenza negativa. Non si sa molto di questo disagio, secondo alcuni studiosi trattasi di un vero e proprio disturbo mentale. Probabilmente, il più delle volte, viene giustificato da forme caratteriali, portando i diretti interessati ad essere definiti asociali, scontrosi, misantropi. Per poterlo individuare – ha proseguito l’assessore – ci sono dei campanelli di allarme, dati da atteggiamenti indicativi. È necessario dunque che si faccia attenzione al loro comportamento. Comprendere tempestivamente significa poter intervenire prima che il disturbo possa sfociare in forme più gravi, come ansia e depressione. Pertanto, i soggetti che possono prendersi cura di questa osservazione risultano essere gli insegnanti e la famiglia: in primis i docenti, in quanto, essendo relativamente coinvolti a livello emotivo sono più obiettivi e trascorrono più tempo insieme ai ragazzi». «In questa fase di monitoraggio – ha concluso Frappa – ritengo importante coinvolgere i genitori, perché possano registrare eventuali cambiamenti di abitudini dei loro figli. Come assessore all’Istruzione, avendo a cuore il successo formativo degli studenti, che in questo caso verrebbe loro compromesso, ho sentito il dovere di contribuire, pensando ad un momento di riflessione e di sensibilizzazione verso questo fenomeno».

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