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venerdì, Settembre 27, 2024

Guterres: “In Libano sta scoppiando l’inferno”. Francia propone tregua di 21 giorni

Crescono le avvisaglie di una possibile invasione israeliana del sud del Paese confinante. Secondo il comandante delle Idf israeliane impegnate nel nord, Uri Gordon, le truppe “devono mantenersi più che pronte all’azione e all’invasione”. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato in una sessione di emergenza del Consiglio di sicurezza che “l’inferno si sta scatenando in Libano” e che il Paese è “sull’orlo del baratro”. La proposta della Francia: “21 giorni di tregua”. Intanto Benyamin Netanyahu ha dato il via libera ai colloqui con gli Usa su un cessate il fuoco temporaneo in Libano aggiungendo che “colpiremo Hezbollah con tutte le nostre forze”. Mentre Joe Biden ammette che “una guerra totale in Medioriente resta possibile”, la Cnn avverte: truppe Usa dispiegate a Cipro per i timori di un’escalation. Intanto, si contano oltre 50 morti e 223 feriti nell’ultimo raid di Israele in Libano L’esercito israeliano ha inoltre annunciato la mobilitazione di due brigate di riservisti per essere dispiegate nel nord. Sul Libano Tajani ha invitati gli italiani a lasciare il Paese il prima possibile. “E’ il momento di raggiungere un accordo sul confine fra Israele e Libano che garantisca la sicurezza e l’incolumità per consentire ai civili di tornare alle loro case. Negli ultimi giorni abbiamo lavorato insieme a un appello congiunto per un cessate il fuoco temporaneo per dare alla diplomazia la possibilità di avere successo ed evitare una escalation oltre il confine”. E’ quanto si legge in una dichiarazione di Joe Biden e del presidente francese Emmanuel Macron, negoziata e approvata da Stati Uniti, Australia, Canada, Unione Europea, Francia, Germania, Italia, Giappone, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar. Gli Stati Uniti non stanno fornendo informazioni a Israele per le operazioni in Libano. Lo ha detto il Pentagono sottolineando che Washington sta facendo “una pressione a tutto campo” per una soluzione diplomatica alla crisi. “La situazione in Libano può raggiungere il punto di non ritorno, siamo oltre l’escalation. La tensione puo’ estendersi nella regione e le conseguenze sarebbero incalcolabili”. Lo ha detto il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot al Consiglio di Sicurezza Onu. 

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