«L’ufficio chiuso, i numeri di telefono sempre inaccessibili. Alla fine sono andato via perché qui non si è presentato nessuno». Disavventura raccontata in prima persona da un residente di Cerveteri, e disagi naturalmente anche per tutti gli utenti che l’altra mattina si erano recati in municipio all’ufficio Tributi. Il signore ha condiviso la proprie esperienza sui social ma poi si è scoperto che in fila, fuori allo sportello preposto, erano presenti altri cittadini. Decine e decine di cerveterani si sarebbero trovati senza servizi proprio nelle settimane in cui sono state recapitate a domicilio le bollette della Tarip con una maggiorazione rispetto al passato. La notizia presto ha fatto il giro del web e non sono mancate le critiche. A chiarire questa odissea è stato in queste ore l’assessore etrusco al Personale e Bilancio. «Purtroppo si è verificato un problema con l’apertura al pubblico di questo ufficio – specifica Alessandro Gnazi – da addebitare alla mancanza di coordinamento. Nello specifico si sono accumulate assenze dei dipendenti in presenza per motivi di salute, per ferie e per lavoro in smart working. Quando abbiamo appreso della chiusura, il nostro dirigente si è attivato e grazie alla disponibilità dei dipendenti l’ufficio è stato riaperto al pubblico. Chiaramente il motivo del disservizio sarà approfondito anche per evitare che questo si ripeta in futuro». Poi, inevitabilmente, arrivano anche le scuse. «Ritengo doveroso scusarmi a nome dell’amministrazione comunale – aggiunge sempre Gnazi – con quanti si siano recati presso l’ufficio non siano stati ricevuti tempestivamente. I dipendenti svolgono un lavoro di ricevimento al pubblico davvero prezioso sempre con l’obiettivo di risolvere ogni tipo di problematica di natura tributaria e anche questo è doveroso specificarlo». Disavventura a parte, gli utenti cerveterani, in merito ai tributi, hanno dovuto subire l’aumento della Tarip, un balzello intorno al 7% approvato in estate in consiglio comunale. Il sindaco, Elena Gubetti, ha giustificato il rincaro parlando della crescita improvvisa dei costi di conferimento in discarica, la stessa motivazione in un certo senso fornita nel vicino comune di Ladispoli, solo che qui l’imposta è praticamente raddoppiata con inevitabili proteste dei nuclei familiari. Scenario aggravato dal mancato conteggio dei bonus. Tornando a Cerveteri fa male vedere come i cittadini debbano pagare di più ma dal punto di vista ambientale non si migliora per le tante, troppe discariche a cielo aperto sparpagliate in vari punti del territorio.