«Non abbandoniamo le famiglie in difficoltà». L’assessore ai Servizi sociali, Gabriele Fargnoli risponde all’appello lanciato dalla famiglia di Mauro, soggetto fragile molto conosciuto dai ladispolani le cui condizioni si sono aggravate nel corso del tempo. I familiari hanno lanciato una petizione per cercare di spronare le istituzioni per «l’inserimento di Mauro presso una struttura che stiamo attendendo da circa un anno». «L’amministrazione raccoglie il grido di dolore di tutte le famiglie del territorio che hanno un familiare fragile, impiegando ingenti risorse e mettendo in campo ogni iniziativa utile per garantire un’adeguata assistenza», prosegue ancora l’assessore ai Servizi sociali Gabriele Fargnoli che ripercorre un po’ il caso specifico. «Il nostro concittadino è costantemente seguito sia dalla ASL, che comprende il MMG (Medico di Medicina Generale), l’UVMD (Unità Valutativa Multi Dimensionale) ed il CSM (Centro di Salute Mentale) che dai Servizi sociali, ciascuno per le proprie competenze, e che ci siamo già da tempo attivati per individuare soluzioni residenziali idonee alla sua accoglienza. Successivamente sono sopraggiunte delle sentenze emesse dal Tribunale di Civitavecchia che hanno confermato quanto già improntato dall’Ufficio Tutele del Comune di Ladispoli. Purtroppo in Italia attualmente è difficile individuare Strutture Terapeutiche Riabilitative o RSA, che siano in grado di accogliere ed assistere persone fragili affette da gravi patologie psicofisiche. E inoltre dobbiamo amaramente constatare che alcune strutture sanitarie che avevano accolto il nostro concittadino, non sono state in grado di gestirlo, non riuscendo ad impedirne le continue fughe, oppure lo hanno rimandato a casa affermando di non essere in grado di prendersi cura del paziente – prosegue ancora l’assessore – Naturalmente i familiari sono al corrente di tutto e si relazionano con cadenza regolare con l’assistente sociale delegata all’amministrazione di sostegno. Non è una vicenda di facile risoluzione, si scontrano il dolore e la disperazione di una famiglia con la logica della burocrazia che dovrebbe affrontare ogni caso in modo differente e con particolare attenzione. Ci auguriamo – conclude Fargnoli – che tutte le istituzioni coinvolte sappiano comprendere a fondo ed umanamente la gravità della situazione segnalata, accelerando al massimo i tempi per individuare in qualsiasi regione italiana una struttura sanitaria che possa accogliere il nostro concittadino».