domenica, Novembre 24, 2024

Il Belgio contro il Papa: “Sull’aborto parole inaccettabili, quella legge non è criminale”

Dura condanna del Belgio alle recenti dichiarazioni di Papa Francesco sull’aborto. “Le osservazioni del Pontefice sono inaccettabili, in particolare quelle in cui ha definito la legge del 1980 sulla depenalizzazione dell’aborto come una legge criminale. Non abbiamo lezioni da imparare”, ha dichiarato il premier Alexander De Croo durante un’audizione al Parlamento federale belga. Il premier ha riferito di aver convocato il nunzio apostolico per trasmettergli il messaggio. “Chiedo rispetto per i medici che svolgono il loro lavoro nei limiti del quadro legale” e “per le donne che devono poter decidere liberamente”, ha aggiunto. Bergoglio aveva affermato: “L’aborto è un omicidio, i medici che lo praticano sono sicari”.
Il primo ministro belga Alexander De Croo è intervenuto in plenaria della Camera. Il riferimento è alle dichiarazioni del Pontefice sull’aereo che lo riportava in Italia dal suo viaggio in Belgio, la scorsa domenica, nelle quali ha definito “sicari” i medici che praticano l’aborto. “È totalmente inaccettabile che un capo di Stato straniero faccia un tale discorso in relazione alle leggi del nostro Paese. I giorni in cui la Chiesa ci dettava l’agenda è alle nostre spalle”, ha aggiunto. De Croo ha poi invitato il Nunzio Apostolico in Belgio a un colloquio.
“Le donne hanno diritto alla vita: la vita loro e la vita dei figli”. Così Papa Francesco aveva risposto ad una domanda sull’aborto nella conferenza stampa in volo da Bruxelles a Roma. “Un aborto è un omicidio”, “si uccide un essere umano”, “i medici che si prestano a questo sono, permettetemi la parola, sicari e su questo non si può discutere”. Così ha detto il Pontefice che nello stesso discorso aveva però fatto un’apertura sulla pillola anticoncezionale: “I metodi anticoncettivi sono un’altra cosa. Non confondere”.
Papa Francesco aveva anche apprezzato la decisione di Re Baldovino che non firmò “una legge di morte”, come la chiama lo stesso Pontefice, e si dimise. “Un politico con i pantaloni”, l’ha definito, e ha promesso ai belgi che sosterrà la sua causa di beatificazione perché un governante così “è un santo”.

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