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lunedì, Ottobre 7, 2024

Reddito di inclusione, arruolati i destinatari

Hanno ricevuto il reddito di cittadinanza e ora il Granarone li chiamerà per i lavori socialmente utili. È stato il consiglio comunale ad approvare una mozione che prevede l’utilizzo dei progetti di utilità collettiva che riguarda centinaia di cittadini, i possessori del reddito di inclusione. Secondo il piano saranno quattro i gruppi di lavoro costituiti per supportare i settori pubblici che necessitano di potenziamento e di risorse. Dai supervisori di fronte agli istituti scolastici, ad operai pronti ad eseguire piccoli interventi di manutenzione ordinario. I percettori si trasformeranno anche in operatori ecologici per raccogliere la spazzatura abbandonata su strade e marciapiedi ma anche per rimuovere le erbacce. Il punto all’ordine del giorno è stato approvato con il voto unanime di maggioranza ed opposizione: ha lo scopo di attuare la normativa che prevede l’impiego delle persone che ricevono un sussidio statale in attesa di trovare un lavoro. Tra i promotori dell’iniziativa figura il consigliere comunale e capogruppo di Fdi Luigino Bucchi. «L’obiettivo dei progetti di utilità collettiva – afferma Bucchi – ha una duplice valenza, in primis quella di dare una risposta ad una necessità di utilità collettiva e in secondo luogo di apprendimento, conoscenze, competenze e abilità nello svolgimento di attività che potrebbero aumentare il livello occupazionale dei percettori di assegno di inclusione. I Puc sono già attivi con successo in molti comuni italiani di cui alcuni molto vicini a Cerveteri». Si punta ad arruolare i volontari all’inizio del 2025 o al massimo entro la primavera. In città sarebbero circa 600 i destinatari del sussidio anche se non tutti ovviamente potrebbero essere inseriti nel progetto o perché anziani, o perché alle prese con problemi di salute e disabilità. Nelle prossime settimana dovrebbe essere formato già un primo elenco delle persone da chiamare e pronte a diventare un prezioso aiuto alla macchina amministrativa nei settori più carenti. A Ladispoli questo tipo di progetto alla fine è fallito nonostante i tentativi di scardinare un iter burocratico complesso.

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