Il gup di Roma ha prosciolto con la formula ”perché il fatto non sussiste” un medico accusato di aver provocato la morte di una paziente malata terminale. Stessa decisione
nei confronti del marito della donna che, secondo l’accusa, aveva chiesto al medico di ”porre fine alle sofferenze della moglie”. Il fatto risale al 13 febbraio 2019, all’Idi. L’uomo aveva sempre proclamato la sua estraneità ai fatti. Entrambi erano accusati di concorso in omicidio. Secondo quanto contenuto nel capo di imputazione, il medico avrebbe fatto una flebo alla paziente con una soluzione di ”cloruro di potassio diluito”. Il pm Stefano Luciani però ha chiesto e ottenuto il proscioglimento per entrambi anche alla luce dei risultati della consulenza disposta dal tribunale, secondo cui non ci sono elementi certi che possano indicare le responsabilità del medico nella morte della donna. ”Alla luce di quanto hanno affermato i consulenti non poteva finire diversamente, una sentenza per noi prevista” commentano gli avvocati Luigi Conti e Cesare Del Monte, difensori dei difendono indagati ora prosciolti.
Malata terminale morta dopo una flebo di cloruro di potassio: prosciolti medico e marito
