sabato, Novembre 23, 2024

Feroci combattimenti tra Hezbollah ed esercito israeliano. Raid in un villaggio a nord del Libano: 18 morti

La Croce Rossa libanese ha reso noto che 18 persone sono state uccise in un attacco israeliano contro il villaggio di Aitou, nel nord del Paese. E’ la prima volta che un centro in una regione montuosa a maggioranza cristiana viene preso di mira. Nel frattempo Hezbollah ha riferito di “feroci combattimenti” con l’esercito israeliano in un villaggio di confine. L’Alto rappresentante Ue Josep Borrell ha definito gli attacchi di Israele alle basi Unifil “un atto inammissibile”. E Guterres ha chiarito che questi attacchi “potrebbero essere considerati crimini di guerra”. Immediata la replica di Tel Aviv attraverso le parole del ministro Eli Cohen, che su X si è rivolto direttamente al segretario dell’Onu: “È giunto il momento che lei risponda alla richiesta che le è stata rivolta, che ritiri l’Unifil dalle zone di conflitto e smetta di fare il gioco di Hamas. Queste forze fungono da scudo per Hezbollah”. Tajani conferma: non scappiamo dal Libano, decisione spetta all’Onu. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto al suo omologo statunitense Lloyd Austin che Israele avrebbe dato una forte risposta a Hezbollah dopo il raid con un drone che ha colpito una base dell’esercito uccidendo quattro soldati e ferendone sessanta. Gallant ha parlato con Austin durante la notte e “ha sottolineato la gravità dell’attacco e la forte risposta che sarebbe stata data a Hezbollah”, ha affermato l’ufficio del ministro in una nota. Un membro dello staff di Medici senza frontiere, Nasser Hamdi Abdelatif Al Shalfouh, è rimasto ucciso dalle ferite da schegge che ha riportato alle gambe e al petto l’8 ottobre a Jabaliya, a nord di Gaza, dopo che l’area è stata attaccata dalle forze israeliane e le persone sono rimaste intrappolate senza poter fuggire. Lo riferisce Msf attraverso un comunicato stampa. Dopo essere stato ferito, Nasser – 31 anni, che ha lavorato come autista per Msf fino all’inizio del conflitto – ha ricevuto le prime cure d’emergenza all’ospedale Al Awda, a Jabaliya, nel nord di Gaza, ed è stato poi trasferito all’ospedale Kamal Adwan. Non ha potuto ricevere l’assistenza necessaria anche per il numero eccessivo di pazienti presenti nella struttura ed è morto per le ferite riportate il 10 ottobre all’ospedale Kamal Adwan. Due israeliani sono stati arrestati con l’accusa di aver condotto una serie di atti di sabotaggio per conto dell’Iran e per aver pianificato di uccidere una figura di alto profilo in Israele. Lo hanno annunciato oggi l’agenzia per la sicurezza interna israeliana, lo Shin Bet, e la polizia in una nota congiunta. Dalle indagini è emerso che un cittadino israeliano, Vladislav Viktorson, 30 anni di Ramat Gan, sarebbe stato contatto da un’iraniana, Mari Hossi. A sua volta, prosegue la nota, Viktorson ha reclutato la sua fidanzata, Anna Bernstein, di 18 anni. Insieme, la coppia avrebbe condotto vari atti di sabotaggio e vandalismo. Il contatto iraniano, si legge nel comunicato, avrebbe chiesto ai due di uccidere una figura importante in Israele – di cui non si conosce l’identità – gettando una granata nella sua casa.

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