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mercoledì, Ottobre 16, 2024

Manovra, ecco la carta da 1.000 euro per i nuovi nati. 3,5 miliardi da banche e  assicurazioni. Meloni: “Nessuna nuova tassa”

Il Consiglio dei ministri ha approvato la Manovra. Il disegno di legge di bilancio, fa sapere il ministero dell’Economia in una nota, dispone interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Tra le misure la proroga degli effetti della riforma fiscale e il taglio del cuneo fiscale. La Manovra “rafforza il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’Isee. Più la famiglia è numerosa più spazi per le detrazioni. Più risorse poi alla Sanità grazie ai contributi da banche e assicurazioni. Meloni: “Come promesso non ci sono nuove tasse”.  “In Consiglio dei ministri abbiamo varato la legge di bilancio, un intervento che mette al centro i cittadini, le famiglie e il rilancio della nostra Nazione”. Lo afferma sui social il premier Giorgia Meloni. “Come avevamo promesso – aggiunge -, non ci saranno nuove tasse per i cittadini”.  La Manovra proroga gli effetti della riforma fiscale e il taglio del cuneo fiscale. La conferma del taglio del cuneo fiscale e dei tre scaglioni dell’Irpef valgono da sole oltre la metà della Manovra, intorno ai 14 miliardi. Per quanto riguarda il taglio del cuneo dovrebbero essere superati alcuni difetti con una doppia azione. Dal prossimo anno potrebbe, infatti, rimanere contributivo per i redditi fino a 20mila euro, per poi trasformarsi in fiscale, con un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35mila euro. A quel punto partirebbe un decalage, piuttosto rapido, fino a 40mila euro. Se i fondi in arrivo dal concordato preventivo e dal ravvedimento collegato saranno sufficienti, il governo potrebbe poi ridurre l’aliquota intermedia, fino a 50mila euro di reddito, dal 35 al 33%. “Nel compiuto delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico. Più numerosi i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali”.

Detrazioni fiscali, arriva il quoziente familiare ​​​​

 Le detrazioni saranno parametrate al numero dei componenti di una famiglia. L’ipotesi sarebbe quella dell’introduzione di un importo massimo che si potrà detrarre, che dovrebbe essere a sua volta modulato in base al nucleo familiare. Introducendo di fatto, viene spiegato, un primo assaggio di “quoziente familiare”” Tra le ipotesi anche quella di rivedere al ribasso la soglia di reddito oltre il quale scatta il decalage degli sconti fiscali al 19% (oggi parte da 120mila euro) ma ancora si starebbe lavorando sull’intero pacchetto. Tra le misure che vengono date per scontate l’estensione alle autonome della decontribuzione per le mamme lavoratrici con due o tre figli.

Arriva la “carta nuovi nati” da 1.000 euro

  Il governo conferma “le misure sui congedi parentali” e viene “introdotta anche una “Carta per i nuovi nati” che riconosce 1.000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40mila euro per far fronte “alle numerose prime spese per ogni nuovo nato”. 

Contributo da banche e assicurazioni

 “Alla Sanità i 3,5 miliardi da banche-assicurazioni. Non sarà, in ogni caso, tagliata la spesa sanitaria. Il ministro Schillaci si è detto fiducioso che rispetto ai 5 miliardi stanziati nella scorsa legge di bilancio potrebbe esserci un aumento. “Rendiamo strutturale il taglio delle tasse sui lavoratori, e 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti”, spiega sui social il premier Giorgia Meloni. “Con questo governo – aggiunge -, l’Italia guarda al futuro con una legge di bilancio che mette al primo posto il lavoro e il benessere degli italiani”. Non solo banche ma anche assicurazioni: circa 3,5 miliardi di fondi freschi dovrebbero arrivare da un contributo da parte degli istituti bancari più grandi. Sul tappeto ci sarebbe un anticipo sulle Dta (le imposte differite attive) per tre miliardi. Sembra escluso, invece, un aumento dell’Ires e dell’Irap.

Incentivi per giovani e donne

  Nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi all’occupazione di giovani e donne, anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Confermati inoltre la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zes e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie, la transizione digitale ed ecologica. Si confermano i fringe benefits, con importi maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Si conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività ai lavoratori.

Fringe benefit

  Si punta a una conferma, ma con qualche ritocco, anche per la misura sui sostegni aziendali. L’ultima legge di bilancio ha portato la soglia di esenzione dei fringe benefit a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e a 1.000 euro per tutti gli altri (aprendo alla possibilità di usarli anche per pagare l’affitto o il mutuo prima casa).

Bonus ristrutturazioni

  Si va verso la proroga nel 2025 del bonus ristrutturazioni al 50% sulla prima casa evitando così che da gennaio l’agevolazione fiscale scenda al 36% da gennaio.

Pensioni

Nulla da fare per riforme strutturali su questo fronte ma si lavora, comunque, per confermare la piena indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione. E a un aumento delle pensioni minime. Tra le ipotesi circolate c’è anche quella di un perfezionamento del cosiddetto bonus Maroni, con incentivi a chi sceglie di rimanere al lavoro anche avendo i requisiti per il pensionamento. Non esclusa anche una spinta alla previdenza complementare con l’introduzione di un semestre di silenzio assenso.

Tetto ai compensi per enti e fondazioni pubbliche

 È in arrivo una stretta sui compensi dei manageri di enti pubblici, fondazioni, società non quotate: secondo diverse fonti di governo, la misura è stata inserita in Manovra. Questi manager non potranno guadagnare più del presidente del Consiglio, quindi all’incirca 80mila euro. Si tratterebbe di un intervento, viene spiegato, introdotto su forte input del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. 

Per gli straordinari 2024 delle forze di polizia 100 milioni

Per garantire, tra l’altro, le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, si incrementa di 100 milioni di euro, per l’anno 2024, rispetto all’ammontare previsto a legislazione vigente, lo stanziamento destinato alla remunerazione delle prestazioni di lavoro straordinario già svolte dal personale delle forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. È quanto si legge nel comunicato finale del Cdm a proposito delle misure contenute nel decreto fiscale collegato Manovra.

Decreto accise, da riforma gas naturale a norme su vendita alcol

Dalla riforma dell’accisa sul gas naturale a quella sull’energia elettrica, dalle semplificazioni in materia di vendita di prodotti alcolici fino alla rete di vendita dei tabacchi. Sono alcune delle misure contenute nel decreto legislativo di revisione delle disposizioni in materia di accise approvato in esame preliminare dal Consiglio dei ministri. In particolare sulla riforma dell’accisa del gas naturale si provvede alla revisione delle modalità di accertamento, liquidazione e versamento dell’accisa sul gas naturale, superando l’attuale sistema basato su di un meccanismo di acconto storico: il nuovo sistema si baserà su acconti mensili commisurati a quanto fatturato ai consumatori finali mese per mese. Ciò eviterà irragionevoli esposizioni economiche per gli operatori del settore e renderà più difficili le frodi. L’accisa sull’elettricità, poi, si applicherà con le medesime modalità del gas naturale, per garantire un monitoraggio continuo dei volumi di elettricità ceduti dai venditori a tutela dell’erario. Si prevede poi un’importante semplificazione per gli esercizi di vendita al minuto di alcolici (per esempio, i bar) per i quali la denuncia all’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM) sarà assorbita dalla (già prevista) comunicazione di avvio delle attività di vendita di prodotti alcolici assoggettati, da presentare allo Sportello unico per le attività produttive. Il rilascio della licenza sarà richiesto solo per alcune tipologie di deposito di prodotti alcolici e solo al di sopra di prestabiliti volumi minimi. Previste anche disposizione in materia di prodotti da fumo: si prevede l’estensione, da 2 a 4 anni, della durata delle autorizzazioni per la vendita dei prodotti liquidi da inalazione e dei tabacchi lavorati. 

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