lunedì, Novembre 25, 2024

Ladispoli, la studentessa del “Di Vittorio” Rebecca Ortu medaglia d’argento ai campionati internazionali del Mediterraneo

La sua nascita vede l’apporto di due imperi dell’Estremo Oriente, il cinese e il giapponese, al punto che la stessa primogenitura rimane controversa: dal monastero di Shaolin, tempio del buddismo cinese, il karate – che ancora non si chiamava così – passò nell’isola di Okinawa assumendo nuovi caratteri che rispecchiavano la tradizione e la filosofia locale. In Italia sarebbe stato introdotto solo alla metà del secolo scorso grazie ad un marinaio di ritorno dall’Oriente. Da arte per pochi adepti, il karate si è presto trasformato in sport popolare con la nascita di miriadi di federazioni che testimoniano un interesse crescente da parte di giovani e adulti. E moltissime sono le competizioni e manifestazioni sportive dedicate a questa disciplina. Fra le più importanti il Campionato del Mediterraneo giunto alla 30^ Edizione che ha visto sul podio Rebecca Ortu, studentessa della V AFM dell’Istituto Superiore “Giuseppe Di Vittorio”, allenata dal maestro Francesco Ortu: una meritatissima Medaglia d’argento nei 55 kg, utile anche per la qualificazione ai Mondiali che si stanno svolgendo a Jesolo, per la prima volta in Italia. “Siamo felici e orgogliosi di questo successo – ha commentato la Prof.ssa Marta Sottile, Docente di Francese della studentessa – non solo perché riguarda una nostra allieva, ma anche e soprattutto perché dimostra che è possibile conciliare una passione vissuta a livello agonistico con gli impegni legati alla scuola. Senza dimenticare l’insegnamento più importante: la necessità, nella vita, di una rigida disciplina che da un lato consente di raggiungere i traguardi più alti e dall’altro permette di coltivare i propri talenti unendo il dovere al piacere”. “Le arti marziali,– ha ricordato la Prof.ssa Bruna Calato, Docente di Scienze Motorie e Referente del Progetto Studenti Atleti Alto Livello – hanno raggiunto in Italia numeri importanti con circa 400.000 praticanti. Si tratta di discipline dall’alto valore formativo perché riescono a promuovere valori quali il rispetto dell’avversario e la lealtà. Per noi Docenti si tratta di una sfida educativa importante perché siamo tenuti a proporre programmi personalizzati e innovativi che assicurino a questi studenti la possibilità di conciliare nel miglior modo possibile le performance agonistiche e il diritto allo studio. Complimenti alla nostra studentessa e in bocca al lupo per le prossime competizioni!”

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