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domenica, Ottobre 20, 2024

Paesi sicuri che non lo sono. Nordio attacca i giudici, il Pd ne chiede le dimissioni

Governo contro i Magistrati. Dure parole quelli del guardasigilli Carlo Nordio sui giudici che, a suo avviso, esondano sulla decisione presa dal tribunale di Roma che ha portato l’Italia a ri-caricare i migranti già in Albania e riportarli a casa perché i loro paesi non sono sicuri sulla base della black list definita dall’Europa. Uno smacco per l’Italia e per Giorgia Meloni, ma anche per Ursula Von der Leyen che, da una parte plaude all’iniziativa italiana degli hub di frontiera, immaginandone una estensione ad altri Paesi europei, ma dall’altra è costretta a richiamare il governo italiano al rispetto della legge europea. E poi l’attenzione del Quirinale che è sempre attento a quelli che sono gli scontri istituzionali tra i poteri dello Stato. E lo scontro è davvero pesante. Matteo Salvini sollecita l’immaginario collettivo legato allo strapotere dei giudici che, sotto la toga – a suo avviso – hanno la maglietta rossa della politica. E preparando una mobilitazione di piazza, apre il campo ad un tema caro al centrodestra: la responsabilità civile dei magistrati. Le opposizioni scelgono di intervenire su un doppio binario. Da una parte c’è chi, in qualche modo, fa uno sberleffo al Governo che – secondo Elly Schlein – non è nemmeno capace di comprendere la legislazione vigente. Esiste una predominanza tra leggi e decreti che hanno caratteri amministrativi. A comandare è la legislazione europea e il decreto della Farnesina che allargava ad alcuni Paesi il ruolo di “sicuri” soccombe alle decisioni della Corte europea e alla white list approvata dall’Europa. E così, il secondo binario utilizzato dalle opposizioni in questa offensiva, è quello dello spreco economico, con Italia Viva pronta a chiedere un intervento della Corte dei Conti per comprendere se nell’affaire Albania ci sia anche uno spreco di denaro pubblico. O i cinque stelle che, oltre a chiedere le dimissioni del ministro della Giustizia, stigmatizzano come i soldi spesi per l’Hub di frontiera in Albania potevano certamente servire alla sicurezza in Italia e alla difficile situazione in cui versa la sanità. Intanto il governo corre ai ripari. Domani Giorgia Meloni ha convocato un Consiglio dei Ministri che ha, come primo punto all’ordine, proprio la questione migranti. In un certo senso si vuole ridare priorità alla legislazione italiana, varando un decreto legge che permetterebbe l’allargamento della lista dei Paesi giudicati sicuri e riprendere, quindi, a utilizzare gli hub albanesi. Il senso è quello di definire la legge affinché possa essere rispettata dai magistrati e attendere poi un altro giudizio, quello della Corte costituzionale. Ma nel frattempo, se davvero l’Unione europea è interessata alle politiche messe in atto dal governo italiano, trovare anche una copertura europea a questa scelta. In undici erano già d’accordo e avevano partecipato alla riunione convocata da Giorgia Meloni. Presente, tra loro, anche la stessa presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen.

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