lunedì, Novembre 25, 2024

“Porta d’Italia”, la mano destra non sa cosa fa la sinistra

«La mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Atto portato dall’opposizione, votato anche dalla maggioranza e lei risponde “Io non l’ho votata”. Che significa sindaco? Il consiglio comunale è sovrano. Punto. Dimettiti». Non le manda a dire il consigliere d’opposizione etrusco, Luca Piergentili. Riflettori puntati sul primo cittadino Elena Gubetti e sul consiglio comunale aperto su “Porta d’Italia” che si è svolto nei giorni scorsi nell’aula consiliare di Civitavecchia. Presenti i sindaci dei Comuni che insieme dovrebbero andare a costituire la nuova provincia, staccandosi definitivamente da Città Metropolitana di Roma Capitale. Ed è proprio in questo contesto che il primo cittadino etrusco, Elena Gubetti, ha ribadito come a Cerveteri, in consiglio comunale, la delibera «è stata approvata senza il mio voto». «L’hanno portata in opposizione, si sono trovati i numeri e se la sono votata». Ed è proprio su quella «maggioranza trasversale» (come evidenziato dal consigliere FdI Massimiliano Grasso, che ha invitato Gubetti a chiarire «di parlare a titolo personale e non come sindaco di Cerveteri, visto che sull’argomento è stata messa in minoranza e avrebbe anzi dovuto prenderne atto traendo le dovute conseguenze») si è focalizzata l’attenzione non solo di alcuni esponenti politici presenti all’assise cittadina civitavecchiese, ma anche del consigliere Luca Piergentili. A votare il documento, al Granarone, giugno scorso, sono stati infatti ben 14 consiglieri, cinque dei quali appartenenti alle fila dei “dissidenti” che in questi mesi stanno mettendo a dura prova il “governo Gubetti”. E su quel “si” detto insieme agli esponenti di opposizione si erano scatenate le critiche degli altri gruppi politici di maggioranza, a cominciare dal Partito democratico sia a livello provinciale (con il suo segretario Rocco Maugliani) che a livello locale con il segretario e consigliere dem, Giuseppe Zito, fino ad arrivare alla consigliere regionale Pd, Michela Califano che aveva parlato di «un indegno giro di valzer».

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