La presidente del comitato cittadino per il diritto alla Casa Stefania Abbatiello è su tutte le furie dopo aver letto una dichiarazione del commissario straordinario dell’Ater Massimiliano Fasoli che in una nota diceva: “Le parole dell’assessore alla Pisana Pasquale Ciacciarelli sul social housing, rafforzano l’importanza delle azioni intraprese dall’Ater comprensoriale di Civitavecchia che si è distinta nell’attuazione concreta della strategia individuata dalla giunta regionale sulle politiche abitative”. Questo per giustificare l’avvio del bando per il social housing da parte dell’Ater di Roma. “L’assessore – continua Fasoli – ha sottolineato, infatti, che si tratta di un passo importante per sostenere le nuove fasce deboli della società che, pur avendo un reddito medio tra i 25mila e i 49mila euro, trovano difficoltà ad accedere al mercato immobiliare tradizionale e rischiano l’esclusione sociale. La Regione Lazio, in collaborazione con le aziende territoriali, vuole rispondere a queste necessità attraverso bandi mirati per facilitare l’accesso a soluzioni abitative. Quanto evidenziato dall’assessore Ciacciarelli descrive alla perfezione un problema quanto mai attuale, soprattutto in un territorio come quello di questo litorale dove la domanda abitativa non trova risposta anche a causa di affitti fagocitati da case vacanze e soluzioni similari. Quindi, dopo l’ampia adesione al recente bando sugli appartamenti di via Veneto, dove stiamo lavorando anche alla realizzazione di una nuova sagoma da dedicare all’edilizia sovvenzionata, questa Ater rinnova il proprio impegno nella creazione di nuove soluzioni abitative su tutto il comprensorio, in particolare su tutti i Comuni del litorale che condividono queste problematiche. A S. Marinella, ad esempio, puntiamo a replicare il modello di social housing, rivolto ai residenti, condividendo la strategia con l’assessore Ciacciarelli. E su questa linea, seguendo la rotta tracciata dalla giunta regionale del presidente Francesco Rocca, intendiamo continuare a muoverci andando da un lato a rispondere ai bisogni sempre crescenti del territorio e dall’altro a creare soluzioni di vera integrazione sociale, abbandonando vecchi modelli ghettizzanti. La nostra speranza è che questa scelta possa essere condivisa dalle amministrazioni comunali del territorio – conclude il commissario straordinario – perchè si andrebbe a creare un modello virtuoso di inclusione sociale, come accade già nelle grandi capitali europee, in modo da abbandonare i vecchi modelli isolanti che hanno fallito nel loro intento integrativo, favorendo anzi una sensazione di abbandono da parte del cittadino”. Parole che hanno mandato su tutte le furie la Abbatiello che in un comunicato replica. “Apprendo oggi dalla stampa – dice la presidente – le intenzioni del commissario Fasoli, sull’emergenza abitativa di S. Marinella. Egregio commissario, con una banale scusa, lei sta coprendo una sorta di speculazione edilizia, che già da anni dilaga nel nostro litorale. Così come dice lei, sta dando la possibilità a chi ha un reddito tra i 25mila e i 49mila euro, non di evitare la ghettizzazione dei cittadini, come vuole farci credere, ma di speculare come è avvenuto alla zona 167 di Santa Severa, dando la possibilità a chi già ha una casa di acquistarne una seconda, per fare le vacanze o per affittare nei mesi estivi, così da trasformare una casa per le famiglie meno abbienti, a casa su cui speculare. Inoltre, chi ha quel reddito, può accedere tranquillamente ad un mutuo bancario e pagarlo senza alcun problema. Lei sta mettendo fuori gioco le famiglie bisognose che da anni sono in graduatoria in attesa di un alloggio popolare e sta negando alle giovani coppie di accedere ad una casa di edilizia agevolata, senza avere redditi di quel livello. Cosa dirà alle 140 famiglie che da anni sono in graduatoria per ottenere una casa popolare? Che intende favorire coloro che hanno dai 25mila ai 49mila euro di reddito? E quelli che non lo hanno, ma hanno i requisiti per ottenere una casa popolare, devono restare fuori? A Santa Marinella nessuno di quelli in graduatoria hanno dai 28 ai 40 mila euro per prendere una casa in social housing. Per cui, quelle 140 famiglie, staranno per tutta la vita in lista d’attesa, mentre chi vive con un reddito medio di 34 mila euro può comprarsi una casa in social housing, e sarebbe questa la sua politica per venire incontro alle famiglie deboli? Vorrei sapere cosa ne pensa anche il sindaco Tidei di questa scellerata idea. Invece invito Fasoli ha confrontarsi pubblicamente.