lunedì, Ottobre 28, 2024

Il caso Vannini di nuovo in tv

Il delitto di Marco Vannini di nuovo in tv, sabato sera, in prima serata su Rai 2. Sarà la trasmissione “Delitti in famiglia” a raccontare la tragica vicenda del ragazzo 20enne di Cerveteri ucciso il 17 maggio del 2015 dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola in casa della sua fidanzata Martina Ciontoli, a Ladispoli. A premere il grilletto il padre, Antonio Ciontoli, sottufficiale della Marina militare con un ruolo nei servizi segreti. Entrambi si trovano ora in carcere, così come la moglie Maria Pezzillo e l’altro figlio Federico dopo la condanna in Cassazione per omicidio volontario con dolo eventuale. Nessuno di loro ha attivato i soccorsi in tempo per consentire al povero Marco di potersi salvare. Una storia tormentata anche nelle aule di tribunale fino al capitolo finale degli ermellini il 3 maggio del 2021. «Sarà un’altra occasione per parlare di nostro figlio – dice Marina Conte, mamma di Marco – e un’occasione per ringraziare ancora una volta tutti gli italiani che per l’interno arco del processo e non solo hanno continuamente espresso alta la loro vicinanza e solidarietà alla nostra battaglia di verità per Marco. La nostra la speranza è che la pena detentiva sia veramente rieducativa per la famiglia Ciontoli, che più volte hanno espresso scuse, ma sempre spronate perché a ridosso di sentenze giudiziarie». In questi giorni si è tornato a parlare dei Ciontoli anche per via della casa del delitto che andrà all’asta e il risarcimento, in parte, andrà ai Vannini. Ma è un iter complesso e in sostanza – come spiegato anche dall’avvocato Alessandro Gnazi in questi giorni – gran parte dei soldi andrà alla banca perché i Ciontoli non pagarono le rate del mutuo. «Anche da questa storia legata a un bene materiale – è quanto detto da Valerio Vannini, il padre di Marco – emerge come i Ciontoli si fossero attivati già nei giorni seguenti all’omicidio solo per i propri tornaconti personali, pensando di poter recuperare tutto e vendendo anche dei beni in loro possesso. Hanno pensato proprio a tutto, come al prestito per la casa dove è stato ucciso nostro figlio. Non hanno però pensato a salvarlo quando era stato colpito con la pistola. Il nostro Marco non ce lo ridarà nessuno. Speriamo che più gente possibile ora guardi la trasmissione sulla Rai».

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